Sembra la Grande Muraglia ma si trova in Italia | I cinesi vengono fin qui per ammirarla: chi l’ha vista dal vivo è rimasto scioccato
Grande Muraglia Cinese (Depositphotos foto) - www.energycue.it
Sembra un’opera orientale, ma si trova tra le montagne italiane: un colosso di pietra che incanta chiunque lo visiti.
A volte ci si ostina a cercare l’incredibile a migliaia di chilometri da casa, pensando che solo l’estero possa offrire meraviglie. In realtà, proprio dietro l’angolo — o meglio, tra queste montagne italiane — si nasconde un posto che, a detta di molti, lascia davvero a bocca aperta.
Non solo per la sua grandezza, ma anche per quella sensazione… come dire… di essere finiti dentro una storia d’altri tempi. C’è chi ci arriva quasi per caso, magari durante una gita fuori porta, e chi invece parte apposta, zaino in spalla, per raggiungerlo.
Curioso, eh, che siano anche i turisti stranieri a farci capire quanto sia speciale questo posto. Eppure sì, si mettono in viaggio per vederlo dal vivo, ed è facile capire perché appena si arriva. La cosa incredibile è che si fonde così bene con la montagna che a un certo punto non sai più dove finiscono le mura e dove comincia il paesaggio.
È tutto un intreccio di scale, percorsi in salita, sassi, muschio e aria pulita. Camminandoci dentro, si ha la sensazione di attraversare qualcosa che non appartiene più solo al passato, ma che continua a vivere ogni giorno.
Tantissimi turisti
Molti ne parlano quasi con stupore: “Pensavo fosse una leggenda”, “Non credevo fosse così immenso”, “Mi sembrava di essere in un film”. Insomma, chi ci va torna diverso, con quella luce negli occhi di chi ha scoperto un segreto. E la cosa assurda? È che parecchi non sanno nemmeno che esiste.
Come riporta Guida Torino, ogni anno arrivano sempre più visitatori. Tutti incuriositi da questa “muraglia italiana” che in foto sembra quasi un’illusione. Ma no, non è un effetto ottico: esiste davvero, e ti assicuro che dal vivo è ancora più imponente. Un’esperienza da fare almeno una volta, anche solo per dire: “Ehi, io lì ci sono stato”.

Un labirinto di pietra che racconta secoli
Il nome ufficiale è Forte di Fenestrelle, ma ormai tutti lo chiamano la Grande Muraglia Piemontese — e a ragione. Si trova nella Valle del Chisone, non troppo lontano da Torino, e si allunga per ben cinque chilometri. Sì, hai letto bene: *cinque*. Fu re Vittorio Amedeo II a volerlo, e l’ingegner Ignazio Bertola a progettarlo. Un’opera difensiva gigantesca, nata per proteggere il confine con la Francia. Ci vollero oltre cento anni per finirlo, dal 1728 al 1850, e il risultato fu qualcosa di mai visto prima. Tre forti, tre batterie, due ridotti, il tutto collegato da scale e gallerie che sembrano non finire mai.
Curiosamente però, non ci fu mai una grande battaglia lì. Piuttosto, divenne una prigione — e pure piuttosto attiva — in particolare dopo l’unificazione d’Italia, con prigionieri del Regno delle Due Sicilie. Oggi il forte è di nuovo vivo. Dopo un lungo periodo di abbandono, è stato recuperato — per fortuna — grazie all’impegno dei volontari del Progetto San Carlo – Forte di Fenestrelle Onlus. Ora ci si può andare, scegliere fra diverse visite guidate e camminare tra i sotterranei, salire sulle torri, esplorare ogni angolo. E poi quella vista dall’alto… pazzesca.
