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Vecchi gettoni telefonici, se ne hai conservato qualcuno hai fatto Bingo | Non immagini quanto valgono: cifre stratosferiche

Gettoni telefonici e soldi (Depositphotos foto) - www.energycue.it

Gettoni telefonici e soldi (Depositphotos foto) - www.energycue.it

Potresti avere un tesoro nascosto nei cassetti di casa: alcuni vecchi gettoni telefonici oggi valgono una fortuna.

Chissà quanti ne abbiamo maneggiati, infilati al volo nelle tasche o dimenticati sul fondo di una borsa. I gettoni telefonici, quelli di bronzo dal suono secco quando cadevano nella cabina, oggi non servono più a chiamare, ma potrebbero comunque tornare utili. Anzi, più che utili.

In un mondo che corre veloce, ci sono oggetti del passato che restano lì, silenziosi, e poi all’improvviso diventano preziosi. Chi ne ha conservato qualcuno senza farci troppo caso, potrebbe trovarsi tra le mani qualcosa di molto più interessante di un semplice ricordo.

Siamo abituati a pensare ai collezionisti come a persone con la lente d’ingrandimento in mano e la casa piena di scaffali. Ma la verità è che il collezionismo parte spesso proprio da ciò che abbiamo già. Oggetti comuni, usati ogni giorno, che con il tempo assumono un valore inaspettato.

I gettoni telefonici sono un esempio perfetto: da pezzi di metallo utilitaristici a veri e propri cimeli da tenere d’occhio. E no, non tutti valgono. Però alcuni sì. E anche parecchio. Oggi ci sono siti, fiere, mercatini dove queste piccole “monete” fanno capolino tra banconote fuori corso e monete straniere.

Occhio a questi gettoni

Ma i gettoni non sono tutti uguali. Ci sono dettagli minuscoli che fanno la differenza: una data, un difetto, la provenienza. Chi ha l’occhio allenato riesce a riconoscerli al volo. Gli altri? Beh, possono sempre sperare in un piccolo colpo di fortuna. Magari ce n’è uno raro, proprio lì, dimenticato da anni.

Certo, per capire se un gettone vale qualcosa serve un minimo di pazienza. Stato di conservazione, anno di conio, eventuali imperfezioni… ogni cosa conta. Non basta averne uno per fare jackpot, insomma. Però è anche vero che in tanti hanno sottovalutato oggetti che, visti con gli occhi giusti, valgono ben più di quanto immaginassero. Ed è proprio lì che inizia la parte interessante.

Un gettone telefonico (Depositphotos foto) - www.energycue.it
Un gettone telefonico (Depositphotos foto) – www.energycue.it

Una storia iniziata quasi per caso

Come riporta Sky TG24, alcuni gettoni telefonici possono raggiungere quotazioni davvero niente male. Tipo lo STIPEL del 1927, il primo mai prodotto in Italia: in condizioni perfette può arrivare a valere fino a 990 euro. E anche se un po’ usurato, può comunque fruttare tra i 60 e i 100 euro. Anche i gettoni TIMO del 1928 e TELVE del 1932 sono super ricercati dai collezionisti. Il TIMO, ad esempio, se ben tenuto può toccare quota 1.300 euro, mentre uno TELVE può arrivare anche a 350. Certo, serve che siano in buone condizioni — o almeno decenti — ma pure quelli un po’ rovinati hanno il loro perché, con cifre che girano intorno ai 200 euro.

Il segreto spesso sta nel codice inciso sul gettone: quelle quattro cifre che indicano mese e anno. Più è vecchio, più è raro, più vale. Ma attenzione anche agli errori: alcuni gettoni prodotti in serie ridotte o con difetti di fabbricazione diventano veri pezzi da collezione. Un esempio? I gettoni ESM senza logo, risalenti tra gli anni ’60 e ’80, possono valere dai 50 ai 300 euro, dipende dal numero di serie e dallo stato di conservazione. Per venderli? eBay è il canale più semplice, ma chi vuole andare sul sicuro può rivolgersi ai negozi specializzati in numismatica o alle fiere d’antiquariato. Certo, non tutti i gettoni tirano sul mercato: quelli prodotti in massa tra il 1959 e il 1982 di solito non valgono molto. Ma ci sono eccezioni. E se hai tenuto da parte anche solo uno di questi vecchi dischetti metallici… beh, magari sei seduto su un piccolo tesoro senza saperlo.