È il luogo più infestato d’Italia | Gli abitanti sono scappati decenni fa: sono rimasti solo cadaveri e fantasmi
Illustrazione di un palazzo abbandonato (Canva FOTO) - energycue.it
Si tratta di un luogo tanto affascinante quanto spettrale. Qui non vive più nessuno, e il paesaggio è diventato spettrale.
Quando città o paesi vengono abbandonati, è come se il tempo decidesse di fermarsi. Le case restano lì, vuote, ma ancora piene di tracce umane: un segno del passaggio di chi, un tempo, chiamava quel luogo “casa”.
Le cause possono essere molte: disastri naturali, crisi economiche, guerre o semplicemente lo spopolamento dovuto al cambiamento delle abitudini. A volte basta la chiusura di una miniera o di una fabbrica per svuotare intere comunità.
Col passare degli anni, la natura torna a riprendersi tutto. Le piante si arrampicano sui muri, gli animali tornano a vivere tra le rovine e i paesaggi assumono un fascino malinconico, quasi poetico.
Questi luoghi diventano vere e proprie testimonianze storiche: musei a cielo aperto che raccontano la fragilità, e al tempo stesso la persistenza delle civiltà umane.
Un luogo abbandonato
A pochi chilometri da San Marco, immersa nelle acque quiete della laguna veneziana, si trova un luogo che sembra appartenere più alle leggende che alla realtà. Poveglia è un’isola di appena qualche ettaro, ma il suo nome evoca da secoli una scia di mistero, paura e curiosità. È una di quelle storie che Venezia nasconde tra i canali e le nebbie: un luogo che tutti conoscono, ma quasi nessuno ha visto davvero.
Si dice che sull’isola aleggi un’atmosfera strana, difficile da descrivere. Forse è colpa del silenzio che la avvolge, o del passato che continua a farsi sentire, come un’eco lontana. Niente a che vedere con le isole turistiche e piene di vita: Poveglia è il lato più oscuro e solitario della laguna, quello che fa pensare a quanto sottili siano i confini tra storia e superstizione.

Una storia inquietante
Come riportato da Casavio, la storia di Poveglia è segnata da eventi tutt’altro che sereni. Durante le grandi epidemie di peste, l’isola fu trasformata in un lazzaretto, un luogo di isolamento dove venivano mandati i malati per contenere il contagio. In quel periodo, migliaia di persone trovarono la morte su questo piccolo lembo di terra, lasciando dietro di sé un’eredità fatta di dolore e di racconti tramandati nel tempo.
Ma nonostante la fama inquietante, la natura ha fatto il suo corso: oggi Poveglia è ricoperta da una vegetazione fitta e rigogliosa, un ecosistema sorprendentemente intatto grazie all’assenza di turismo e costruzioni. Eppure, entrare a Poveglia non è affatto semplice. L’isola è proprietà del demanio italiano e rimane chiusa al pubblico per motivi di sicurezza. Di tanto in tanto, vengono concessi permessi speciali per ricerche o visite guidate, ma si tratta di casi rari.
