Sinner, il tetto del Mondo è di nuovo tuo | Nessuna chance per i suoi rivali: il campione azzurro ricomincia a dominare
Jannik Sinner sorridente (Depositphotos foto) - www.energycue.it
Dopo qualche battuta d’arresto, l’azzurro torna protagonista e dimostra di poter ancora competere ai massimi livelli mondiali.
Nello sport, come nella vita, ci sono momenti in cui tutto fila liscio e altri in cui sembra che qualcosa si sia inceppato. A volte basta poco: una sconfitta imprevista, un piccolo infortunio, un calo di fiducia. Eppure, è proprio in quei momenti che si vede la stoffa dei grandi, quelli che non si fanno abbattere e trovano sempre un modo per rialzarsi.
Il mondo dello sport è velocissimo nel cambiare opinione. Un giorno sei un fenomeno, il giorno dopo ti chiedono cosa ti stia succedendo. Ma chi ha davvero qualcosa da dire, non si lascia influenzare. Continua a lavorare, a testa bassa, aspettando il momento giusto per rispondere. Sul campo.
Quando un atleta abituato a stare in alto attraversa un periodo un po’ più opaco, la gente inizia subito a farsi domande. È normale. C’è chi parla di crisi, chi di calo fisico, chi invece resta lì ad aspettare il momento in cui torna a fare sul serio. E ogni tanto, serve proprio un segnale forte per rimettere a tacere tutto — o quasi — quel rumore di fondo.
In certi casi, non è solo questione di risultati. È qualcosa di più sottile, più emotivo. Il pubblico lo sente quando un campione ha ancora fame, quando ha ancora quella scintilla negli occhi. Anche se magari le cose non girano subito nel verso giusto, ci sono gesti, atteggiamenti, piccole cose che ti fanno capire che no, non è finita lì. Anzi.
Cogliere l’occasione
E poi, certo, quando arriva l’occasione giusta, bisogna coglierla al volo. Quei tornei che sembrano quasi capitare nel momento perfetto, quando hai voglia di dimostrare — prima di tutto a te stesso — che puoi ancora stare lì, tra i migliori. E che certi inciampi recenti… boh, lasciamo perdere, capita a tutti, no?
Riscattarsi non è solo vincere. È farlo nel modo giusto, con quella grinta che fa alzare le sopracciglia pure agli avversari. E se tutto funziona — testa, gambe, cuore — allora sì che si può parlare di ritorno. O meglio: di continuità ritrovata.

Vittoria e segnale forte
Quello che è successo a Vienna ha proprio questo sapore. Un torneo preso di petto, senza troppi fronzoli, per dire a tutti: eccomi. Il livello di gioco? Alto, solidissimo. La determinazione? Ancora più chiara. Non è stato solo un bel torneo: è stato il modo migliore per archiviare quel periodo un po’ così, dove in tanti avevano iniziato a dubitare.
Come riporta Reuters, Sinner ha vinto il torneo di Vienna. In finale ha battuto Alexander Zverev con un 3‑6, 6‑3, 7‑5 che dice molto, ma non tutto. Perché non è solo una coppa in più nella bacheca: è una conferma pesante. Non è tornato in vetta al ranking ATP, vero, ma adesso la distanza dalla prima posizione è sotto i 1000 punti, e la sensazione è che ci stia girando molto vicino.
