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Lo chiamano il “Bronx d’Italia” | Nessun quartiere è più pericoloso: non si trova né al centro né al sud

Quartiere malfamato (Depositphotos foto) - www.energycue.it

Quartiere malfamato (Depositphotos foto) - www.energycue.it

Tra palazzi popolari e storie dimenticate, un quartiere italiano diventa simbolo di disagio, etichette pesanti e realtà complesse.

Ci sono quartieri che non compaiono mai sulle cartoline. Luoghi di passaggio, che magari attraversi in macchina senza nemmeno accorgertene, ma che per chi ci vive sono tutto. O quasi. Alcuni di questi posti portano addosso etichette pesanti, nomi che raccontano storie difficili anche prima di varcarne i confini. Eppure, spesso, non se ne parla abbastanza. O se ne parla male.

Lontani dai riflettori, questi quartieri crescono con un’identità propria, fatta di strade dritte, palazzi alti e vite intrecciate. C’è chi li guarda con sospetto, chi con indifferenza, ma per chi ci abita ogni giorno la realtà è molto più sfaccettata di quanto si creda. Non è solo degrado, non è solo cronaca. È anche comunità, è resistenza, è quotidianità.

Poi, chiaro, ci sono i problemi. Eccome. Alcuni di questi posti sembrano dimenticati da tutti. Le promesse arrivano solo in campagna elettorale, poi spariscono. Restano solo i cittadini, e spesso pochi servizi. In certi angoli delle nostre città, la povertà e la mancanza di opportunità si toccano con mano. E convivere con questo ogni giorno può diventare una battaglia.

Certe parole pesano. Quando un quartiere viene chiamato “Bronx” o “baraccopoli”, l’immaginario collettivo si attiva subito. È come se quel luogo smettesse di essere un quartiere vero, abitato da persone reali. E diventasse solo uno scenario da cronaca nera. Ma dietro a quei soprannomi c’è sempre di più. Molto di più.

Tra soprannomi e leggende metropolitane

Certe zone vengono raccontate più per quello che rappresentano che per quello che sono davvero. Basta sentirle nominate e scatta subito un mix di pregiudizi e timori. E non parliamo di periferie sperdute del Sud o quartieri storicamente difficili del centro Italia. No, stavolta siamo al Nord. E il contrasto è ancora più forte.

In una delle città più moderne e attive del Paese, c’è un quartiere che da anni si porta dietro un’etichetta pesante. Non è solo una questione di sicurezza o degrado, è proprio la narrazione attorno a quel posto che ha preso una piega quasi mitologica. Ma chi ci vive lo sa: la realtà è molto più concreta, e spesso più dura di quanto si pensi.

Palazzi di Quarto Oggiaro (Tg La7 - youtube screenshot) - www.energycue.it
Palazzi di Quarto Oggiaro (Tg La7 – youtube screenshot) – www.energycue.it

La realtà dietro il soprannome

Parliamo di Quarto Oggiaro, periferia nord-ovest di Milano. Il soprannome? “Bronx” o, per qualcuno, “Barbon City”, come riporta Milano Città Stato. Nome pesante, ma che – purtroppo – trova conferma in molte dinamiche quotidiane. È un quartiere popolare, con quasi 50 mila abitanti, dove si concentrano gran parte delle attività criminali della città.

Il problema più grosso? I ragazzi. Sempre più giovani vengono coinvolti in giri di droga, soprattutto metanfetamina. È un dato che spaventa, certo, ma che riflette anche un altro numero: qui, la dispersione scolastica arriva al 30%.