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Multe stradali, per fortuna che non le ho pagate | C’è un dettaglio che mi ha salvato: prima di saldare controllalo sempre

Uomo felice e multa annullata (Depositphotos foto) - www.energycue.it

Uomo felice e multa annullata (Depositphotos foto) - www.energycue.it

Prima di pagare una multa per eccesso di velocità, c’è un dettaglio poco noto che potrebbe annullarla del tutto.

Oggi è diventato normale ricevere multe anche senza accorgersene. Basta un attimo, una disattenzione, una curva presa un po’ allegra… ed ecco che ti arriva il verbale. Ma sei proprio sicuro che quella multa sia legittima? Ecco, forse no. E non perché sia stata fatta per sbaglio, ma perché dietro ci sono delle regole tecniche che spesso non conosciamo.

Il fatto è che ci si fida. Quando arriva una sanzione, la maggior parte delle persone paga e basta, magari approfittando dello sconto del 30% se si fa in fretta. Però ci sono situazioni in cui pagare subito può non essere la scelta migliore. Anzi, potrebbe voler dire buttare via dei soldi che, con un po’ di attenzione in più, si sarebbero potuti risparmiare.

E sai qual è la cosa più assurda? Che tutto questo dipende da un piccolissimo particolare tecnico, che però ha un impatto enorme. Non è visibile, non è segnalato sui cartelli, e spesso non se ne parla nemmeno. Eppure, se ti capita, potresti davvero trovarti dalla parte della ragione senza saperlo.

Quindi no, non stiamo parlando della solita multa “fatta per far cassa”, ma di un intoppo legale e burocratico che sta creando un gran pasticcio in tutta Italia. E chi è informato può giocarsi bene le sue carte. A patto di sapere dove guardare, prima di tirare fuori la carta per pagare.

Norme nuove, ma i problemi sono vecchi

Dal 12 giugno 2025 sono entrate in vigore nuove regole del Codice della Strada, soprattutto per quanto riguarda gli autovelox. La teoria è semplice: più trasparenza, meno abusi. D’ora in poi i Comuni devono rispettare distanze minime tra un dispositivo e l’altro, e ottenere il via libera dai Prefetti prima di installarne di nuovi. Tutto bello. Sulla carta.

Il problema grosso, però, è un altro. Si chiama omologazione. Una parola un po’ tecnica, lo so, ma fa tutta la differenza del mondo. Se l’autovelox è solo “approvato” (cioè testato come prototipo) ma non “omologato” (cioè riconosciuto ufficialmente per l’uso regolare), la multa non è valida. Sì, hai letto bene: è nulla.

Autovelox (Depositphotos foto) - www.energycue.it
Autovelox (Depositphotos foto) – www.energycue.it

C’è un modo per sapere se la multa è da pagare o no

Come riporta anche Altroconsumo, al momento il punto cardine è la Cassazione. E la regola è secca: autovelox non omologato? Multa da annullare. Basta cercare nel verbale il modello del dispositivo e il numero del decreto. A volte è un po’ macchinoso, ma si può fare anche con una semplice ricerca online. Se scopri che l’autovelox non è omologato, hai due strade: puoi fare ricorso entro 60 giorni al Prefetto, o entro 30 al Giudice di Pace.

Però attenzione: se scegli di fare ricorso, perdi lo sconto del 30%. E il percorso non è sempre breve o facile, ma se hai ragione puoi far valere i tuoi diritti fino in fondo. La vera confusione nasce dal fatto che molti dispositivi in uso da prima del 13 agosto 2017 avrebbero dovuto essere disattivati. Ma in molti casi non lo sono stati. Il Ministero dei Trasporti doveva approvare un decreto per fare chiarezza, ma tutto è ancora bloccato. Quindi regna il caos e, nel frattempo, ogni multa diventa un possibile caso da contestare.