Addio trapianti e patch cutanee: con questa nuova pillola ti trasformi in Tarzan | Capelli folti in men che non si dica

Uomo e capelli folti (Depositphotos foto) - www.energycue.it
Una pillola appena approvata promette di far ricrescere i capelli anche nei casi più disperati: ecco di cosa si tratta.
C’è chi la prende con filosofia, chi cerca di camuffarla in ogni modo, e poi c’è chi proprio non riesce a convivere con l’idea di perdere i capelli. La verità? La calvizie è un colpo, e non solo per l’aspetto esteriore. Tocca la sicurezza in se stessi, l’umore, perfino le relazioni.
E non parliamo solo di uomini adulti: colpisce chiunque, senza guardare l’età. Alcune forme arrivano piano piano, quasi senza farsi notare. Altre invece… boom, da un giorno all’altro. Chiazze vuote sul cuoio capelluto, peli che spariscono da sopracciglia, barba, persino dalle braccia.
È l’inizio di un percorso spesso difficile da affrontare, fatto di medici, creme, trattamenti e—diciamolo—di tante delusioni. Certo, i capelli non definiscono chi siamo. Ma nella realtà di tutti i giorni, in quella in cui viviamo davvero, una bella chioma fa la differenza.
Per alcuni è simbolo di salute, per altri un segno di forza. Quando sparisce, non è facile restare indifferenti. E anche se ci sono terapie in commercio, non sempre funzionano per tutti. Anzi, spesso non funzionano proprio. Ma qualcosa si muove. Finalmente.
Quando perdere i capelli è una malattia
Mentre in passato le soluzioni si limitavano a trattamenti cortisonici o a dolorosi trapianti, ora la scienza ha fatto un passo avanti. Un passo concreto, che potrebbe cambiare il modo in cui si affronta una delle forme più toste di perdita di capelli.
Stiamo parlando di una malattia autoimmune tosta, che colpisce circa il 2% delle persone nel mondo. In Italia sarebbero circa 120mila, ma probabilmente sono molte di più. Il sistema immunitario impazzisce e comincia ad attaccare i follicoli dei capelli, come se fossero invasori. Il risultato? Ciocche che cadono, zone completamente glabre e, in certi casi, perdita totale di tutti i peli sul corpo.
Una compressa che cambia tutto
E qui arriva la novità. L’AIFA ha appena dato il via libera al primo farmaco orale pensato proprio per i casi più seri di alopecia areata. Si chiama ritlecitinib, si prende una volta al giorno, ed è in grado di bloccare il meccanismo autoimmune che distrugge i follicoli. Non è un miracolo, ma quasi: secondo uno studio pubblicato su The Lancet, il 31% dei pazienti trattati ha avuto una ricrescita evidente dopo 24 settimane. Quelli col placebo? Solo il 2%.
Funziona anche in chi convive con la malattia da anni. Il dottor Piergiorgio Malagoli, intervistato dal FattoQuotidiano.it, ha spiegato che il farmaco è destinato ai casi in cui almeno metà del cuoio capelluto è colpita. Ah—una cosa importante: non serve per la classica calvizie, quella genetica. E non si prende alla leggera: va prescritto solo nei centri dermatologici ospedalieri. Ma il bello è che—scusa, ma è così—non ha effetti collaterali gravi e non interferisce con altri farmaci. Per chi ha perso la speranza, forse è arrivato il momento di riprenderla.