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“Tassa sui selfie”: italiani sconvolti, l’ultima proposta ha dell’assurdo | Vale anche per le foto del cibo

Tassa sui selfie

Tassa sui selfie (Canva-Pexels foto) - www.energycue.it

Sul tavolo del governo c’è davvero la possibilità di cominciare a tassare le fotografie? Gli utenti sono inferociti nei riguardi della nuova tassa

Il termine “selfie” è prepotentemente entrato nella vita di ciascuno di noi sin dalla diffusione a macchia d’olio dei primi telefoni cellulari dotati proprio della possibilità di effettuare gli autoscatti.

Già, perché anche se per i meno affini alle innovative tecnologie, la parola “selfie” potrebbe risultare difficile da comprendere, altro non si tratta che di una fotografia che gli utenti possono scattare inquadrando loro stessi.

Si tratta di una delle tipologie di foto più comunemente diffuse ed utilizzate, soprattutto dai più giovani, che sono soliti tempestarvi i propri profili social, così da mostrarsi all’intera comunità digitale.

Facili da diffondere e da condividere, i selfie possono anche essere arricchiti dalla presenza di particolari filtri, che possono migliorare la qualità della foto, eliminando i “difetti” dei nostri visi, oppure semplicemente rendere l’autoscatto più buffo, con l’aggiunta di deformità facciali, maschere o animali.

Tasse controverse

Il Governo dispone l’obbligo nei confronti della cittadinanza di provvedere al versamento delle tasse. I contribuenti sono costretti al pagamento delle tasse al fine di ottenere un determinato servizio, definito dall’ordinamento come “specifico e identificabile”.

I contribuenti implicati al versamento del tributo possono corrispondere a singoli individui, oppure a persone giuridiche, mentre i ricevitori del pagamento risultano essere le organizzazioni governative, che con il profitto intascato a seguito del versamento possono finanziare le spese del Governo, ma anche a vantaggio della comunità. Nel corso delle ultime annate un numero crescente di utenti si è speso con critiche ed esprimendo disagi relativamente agli aumenti della tassazione a cui l’intera cittadinanza è soggetta ormai da diversi decenni.

Tweet su X
Tweet su X (X foto) – www.energycue.it

Una proposta singolare

E’ un post pubblicato su X a far scaturire numerose opinioni discordanti relative alla possibilità che i cittadini debbano, un giorno, essere costretti a versare una data somma di denaro, come al pagamento effettivo di una tassa, ad ogni selfie effettuato. Un utente ha infatti palesato la possibilità distopica che il Governo possa introdurre una “tassa sui selfie“, aggiungendo la possibilità di una tariffa addizionale da versare quando, oltre al semplice autoscatto, vengono aggiunti filtri per abbellire o modificare la fotografia effettiva.

Una possibilità ulteriore sarebbe, poi, quella che inquadra la possibilità di istituire un’ulteriore tassa obbligatoria, indirizzata esclusivamente al “food portrait“, ossia a tutti i consumatori che, ancor prima di addentare il pasto sul proprio tavolo, si spendono per fotografarlo da differenti angolazioni e sotto luci che possano elevarne l’aspetto. Il tweet, a metà tra il provocatorio, l’ironico e il polemico, termina con l’espressione da parte del suo autore rispetto alla probabilità di risolvere il deficit di bilancio, che da ormai troppe stagioni attanaglia il Governo italiano.