Università, ecco la peggiore d’Italia | Una laurea qui è come la carta straccia: la terza media vale di più

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Una laurea qui sembra valere meno di un diploma: il verdetto di una classifica internazionale scuote il sistema accademico italiano.
C’è un momento in cui ogni studente, o futuro tale, si ritrova davanti alla grande scelta: dove andare all’università? Un bivio che può cambiare un’intera vita. In un mondo in cui il titolo di studio è ancora sinonimo di futuro, scoprire che l’ateneo scelto ha una reputazione disastrosa può lasciare l’amaro in bocca.
Siamo abituati a sentir parlare delle eccellenze accademiche del nostro Paese, dei successi internazionali di alcune università, delle classifiche dove brillano La Sapienza o il Politecnico di Milano. Ma dall’altra parte della medaglia ci sono risultati decisamente meno entusiasmanti. Ci sono atenei che, anziché offrire opportunità, sembrano bloccarle.
Ogni anno, classifiche autorevoli mettono a nudo i punti deboli del sistema universitario. Non è una caccia al colpevole, ma un termometro utile per misurare la qualità reale della formazione. E non è sempre confortante scoprire che, in alcune facoltà italiane, gli studenti sono penalizzati da metodi antiquati, scarso supporto e scarsa riconoscibilità internazionale del titolo.
Chi si iscrive in buona fede, sperando di costruire le basi per un lavoro stabile, rischia così di trovarsi con una laurea che pesa poco nel mondo reale. In certi casi, paradossalmente, una qualifica inferiore può offrire più concrete possibilità di trovare lavoro.
Le peggiori università secondo le singole materie
Secondo il QS ranking by subject 2024, alcune università italiane si sono distinte negativamente in modo piuttosto netto. In ambito umanistico, a ricevere il giudizio peggiore è stata l’Università degli Studi di Pavia, risultata ultima per materie come Filosofia, Lingue e Archeologia. Una bocciatura che sorprende, considerando la lunga storia dell’ateneo, ma che evidenzia problemi strutturali non trascurabili.
Anche sul fronte scientifico i segnali non sono rassicuranti. Nel settore Ingegneria e Tecnologia, il Politecnico di Bari è stato indicato come il fanalino di coda a livello nazionale, seguito nuovamente da Pavia e Genova. Disciplinare la formazione in ambiti così strategici con scarse performance significa rallentare l’innovazione e, di riflesso, anche il mercato del lavoro.
Dove una laurea rischia di non valere nulla
Nelle aree della medicina e delle scienze della vita, l’Università di Catania ha ottenuto i risultati peggiori, superata solo in negativo da Perugia e Modena-Reggio Emilia. Secondo quanto riportato da Adnkronos Demografica, è proprio questa università a essere indicata come la meno performante in un settore così delicato. Un dato che fa riflettere, considerando l’impatto diretto sulla salute e sul benessere collettivo.
Ancora più critico il quadro delle scienze sociali e del management. A emergere in negativo sono stavolta due istituzioni di rilievo: l’Università di Pisa e la Scuola Superiore Sant’Anna. Nonostante la loro notorietà, queste due realtà si trovano in fondo alla classifica per materie come diritto, economia e scienze politiche. Un duro colpo per studenti e famiglie, che scoprono così che non basta il nome a garantire una buona preparazione.