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TERZA GUERRA MONDIALE: questo è il nuovo scenario che incombe | Da questo paese dipende tutto

Illustrazione di una guerra nucleare (Depositphotos foto) - www.energycue.it

Illustrazione di una guerra nucleare (Depositphotos foto) - www.energycue.it

Un nuovo equilibrio globale minaccia la stabilità tra retorica bellica e tensioni crescenti: ecco costa sta accadendo. 

Siamo entrati in un’epoca in cui le grandi potenze non si limitano più a giocare a scacchi sulla mappa del mondo, ma alzano il tono, mostrano i muscoli e si preparano a scenari impensabili fino a poco tempo fa. Ogni mossa, ogni dichiarazione, viene letta come un segnale.

Quello che una volta sembrava solo un lontano ricordo della Guerra Fredda, ora torna sotto nuove forme. Ma stavolta ci sono in gioco non solo carri armati e trincee, ma anche reti informatiche, propaganda digitale e dipendenze economiche che rendono tutto ancora più complicato. Basta un piccolo focolaio, anche lontano migliaia di chilometri, per far tremare interi continenti.

Nel frattempo, le parole pesano quasi quanto le azioni. C’è chi parla di pace e chi, invece, preferisce alzare la voce. Le dichiarazioni ufficiali si fanno sempre più cariche, più tese, e ogni volta che un leader prende parola si innesca una reazione a catena. A volte sembra quasi che ci si stia abituando a questo clima, ma sotto la superficie cresce un senso di inquietudine, difficile da ignorare.

Ci sono Paesi, poi, che si trovano esattamente nel mezzo di questi giochi di forza. Zone strategiche, di confine, spesso ignorate fino a ieri, che oggi diventano improvvisamente centrali. Qui le tensioni si toccano con mano, e il rischio è che una scintilla, anche piccola, faccia saltare tutto per aria. Ecco, è lì che bisogna guardare, dietro le quinte, dove spesso si muovono gli equilibri veri.

Si alza la tensione tra i vertici internazionali

Tra tutte queste preoccupazioni, le parole del nuovo capo della NATO, Mark Rutte, hanno fatto parecchio rumore. In un’intervista pubblicata dal New York Times e riportata da Agenparl, ha lanciato un allarme decisamente inquietante. Secondo lui, se Cina e Russia decidessero di agire insieme, aprendo due fronti in contemporanea, il mondo potrebbe scivolare verso un conflitto totale. Un’ipotesi che fino a ieri sembrava roba da romanzi.

Rutte non ha usato mezze misure: ha detto che un attacco simultaneo, con la Cina che invade Taiwan e la Russia che colpisce i confini orientali della NATO, “farebbe saltare il coperchio dell’inferno”. Insomma, un vero Armageddon. Per questo ha chiesto ai Paesi membri dell’Alleanza di alzare subito il livello di guardia: servono più investimenti nella difesa, più cooperazione, e un legame solido con i partner dell’Indo-Pacifico. Non c’è tempo da perdere. Ma qual è il piano da lui immaginato?

Nave da guerra (Pixabay foto) - www.energycue.it
Nave da guerra (Pixabay foto) – www.energycue.it

Parole forti che agitano le acque già turbolente

Entrando nei dettagli, Rutte immagina una sorta di piano coordinato: la Cina attacca a Est, la Russia a Ovest. Pechino punterebbe su Taiwan, mentre Mosca darebbe il via a un’offensiva nelle repubbliche baltiche — Estonia, Lettonia e Lituania — cercando di “distrarre” l’Occidente. L’obiettivo? Approfittare della divisione interna tra le democrazie occidentali per ottenere vantaggi decisivi. Una mossa da scacchisti, ma letale.

Ovviamente da Mosca non è mancata la risposta, e anche piuttosto sarcastica. Dmitry Medvedev ha ironizzato su X, dicendo che Rutte deve aver mangiato “troppi funghi allucinogeni” — cit. — come, secondo lui, solo gli olandesi sanno fare. Ma intanto la guerra in Ucraina continua senza tregua, e secondo la stampa americana, Putin avrebbe rifiutato qualsiasi proposta di tregua fatta da Trump. Anzi, avrebbe ribadito la sua intenzione di andare avanti “senza compromessi”.