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STIPENDI DA FAME, a due passi dall’Italia non esiste questo problema: cuoco, barista o commesso prendono 1000€ in più

Baristi a lavoro (Depositphotos foto) - www.energycue.it

Baristi a lavoro (Depositphotos foto) - www.energycue.it

A pochi chilometri dall’Italia, il mondo del lavoro funziona in modo diverso: retribuzioni alte, riconoscimento e prospettive.

Ultimamente non si fa che parlare di stipendi da fame, precarietà, gente che cambia lavoro ogni sei mesi… e in effetti, basta guardarsi intorno per capire che qualcosa non funziona. Però – e qui viene il punto – se si allunga lo sguardo un po’ più in là, ci si accorge che il panorama cambia. E parecchio anche.

Alcuni mestieri, che qui da noi vengono pagati col minimo sindacale (e pure meno), altrove sono trattati con tutt’altra dignità economica. La questione non è solo quanto si guadagna, ma come viene valutato un certo tipo di lavoro.  In altri paesi, lo stesso ruolo viene retribuito in maniera molto più generosa. E no, non parliamo di Svezia o Norvegia.

Chi ha amici, cugini o ex colleghi che si sono trasferiti qui, magari per fare una stagione o restarci definitivamente, sa già come funziona. Però quando si vedono nero su bianco certi numeri, la reazione è quasi sempre la stessa: “Ma davvero lì prendono così tanto per fare quel lavoro?”. E sì, i dati lo confermano. Poi c’è il discorso culturale.

Qui sembra proprio che ci sia una maggiore attenzione al lavoro, anche quello considerato meno “qualificato”. Una specie di rispetto di base che si traduce in stipendi più alti, contratti più seri, orari più umani. Da noi, invece, si fa ancora fatica a riconoscere il valore di certe professioni. E questo si riflette sul morale, sulle scelte, sulla voglia di restare.

Quel che conta davvero non è solo la cifra

Certo, guadagnare di più fa la differenza. Ma qui il punto è più profondo: quando anche un “semplice” lavoro ti permette di vivere dignitosamente, cambia tutto. Cambia la percezione del lavoro stesso, il modo in cui vieni trattato, l’energia con cui ti svegli al mattino per andare a lavorare. Non è solo uno stipendio, è uno stile di vita diverso.

Detto questo, va ricordato che in questo paese il costo della vita è più alto, soprattutto nelle grandi città. Affitti, trasporti, supermercati… insomma, quello che guadagni in più lo spendi anche in più. Però resta un fatto: là, un mestiere che da noi viene spesso snobbato può garantirti stabilità e autonomia. E già solo questo, forse, dice abbastanza.

Monete e banconote (Depositphotos foto) - www.energycue.it
Monete e banconote (Depositphotos foto) – www.energycue.it

Quando basta varcare il confine per cambiare tutto

Ok, veniamo al sodo. Come riporta Indeed, in Francia alcune delle figure professionali più comuni guadagnano molto più che in Italia. Tipo: un cuoco prende mediamente 1.892 € al mese. Un barista? 1.839 €. E l’addetto alle vendite, che da noi spesso fa fatica ad arrivare a mille euro netti, lì ne incassa in media 1.761 €.

E non sono casi isolati. Anche mestieri come il parrucchiere (1.853 €) o il fotografo (1.885 €) beneficiano di stipendi che, per molti lavoratori italiani, sembrano fantascienza. Il tutto senza dover emigrare in posti esotici o troppo lontani. Basta fare pochi chilometri per scoprire che le cose si possono fare diversamente. E forse anche meglio.