Dentifricio, fai attenzione a questo marchio: denti rovinati con pochi lavaggi | Devi evitarlo come la peste

Dentifricio e pericoli (Depositphotos foto) - www.energycue.it
Proteggi il tuo sorriso scegliendo dentifrici sicuri e ingredienti davvero amici della tua bocca: evita questi.
A volte diamo per scontato certi gesti quotidiani. Ci alziamo, ci laviamo i denti, e via verso la giornata. Non ci fermiamo quasi mai a pensare a cosa stiamo usando o al perché quel prodotto sia finito nel nostro bagno. Eppure, la qualità di un dentifricio può fare la differenza tra una bocca sana e problemi che saltano fuori col tempo.
Il mercato poi è una giungla: marchi famosi, prodotti bio, tubetti “miracolosi” e prezzi che vanno da pochi euro a cifre quasi da profumeria. In mezzo a tutto questo, diventa facile lasciarsi guidare solo da pubblicità e confezioni, senza controllare quello che davvero conta.
Di solito pensiamo al dentifricio come a un amico fidato, il compagno immancabile della nostra routine del mattino (e della sera, sì, ovviamente). Però… non sempre le cose sono così semplici. Sullo scaffale ci sorridono tubetti coloratissimi, con promesse da pubblicità anni ’90, ma l’aspetto invitante non dice nulla su quello che c’è davvero dentro. E qualche volta, credimi, dentro non c’è solo menta fresca e pulizia.
L’igiene orale è sacrosanta, ma non basta “spazzolare” per essere al sicuro. Ci sono formulazioni che, usate tutti i giorni, possono combinare guai nel tempo, senza che ce ne accorgiamo subito. Roba che non suona proprio come una coccola per denti e gengive.
Anche una questione ambientale
E poi c’è il discorso imballaggi. Qui non si parla solo di riciclo o meno, ma anche di quelle microplastiche microscopiche (tipo microsfere) che finiscono dritte negli oceani, entrando nella catena alimentare. Insomma, il tubetto e la pasta che usi non restano mai “solo nel bagno di casa tua”.
Le norme ci sono, per carità: l’Europa ha fissato regole chiare e il Ministero della Salute pretende etichette trasparenti, ma alla fine la scelta sta sempre in mano a chi compra. Sapere cosa ti spalmi sui denti è un po’ come leggere gli ingredienti di quello che metti nel piatto… ti evita brutte sorprese dopo.
Quando l’etichetta vale più della pubblicità
Se lasci da parte gli slogan e guardi la lista degli ingredienti (quell’INCI minuscolo sul retro), puoi scoprire cose che la pubblicità non dice. SLS, SLES? Possono irritare le mucose. Parabeni e formaldeide? Non proprio il top per il lungo periodo. Il triclosan? Be’, è stato accusato di favorire la resistenza dei batteri.
E il fluoro? Utile, sì, perché aiuta a prevenire le carie, ma esagerare può portare a problemi come la fluorosi, soprattutto nei bambini. Per fortuna oggi ci sono anche dentifrici naturali e senza fluoro, che puliscono benissimo senza rischi inutili. Secondo un approfondimento di Officina Naturae, ci sono dentifrici che, anche dopo pochi lavaggi, possono risultare troppo aggressivi, al punto da rovinare lo smalto o dare fastidio alle gengive. Il problema non è solo un ingrediente in particolare, ma il mix di tensioattivi forti, additivi chimici e abrasivi troppo potenti.