Home » Atlantide si trova in Italia: ultim’ora, hanno trovato l’isola leggendaria | È sprofondata circa 200 anni fa

Atlantide si trova in Italia: ultim’ora, hanno trovato l’isola leggendaria | È sprofondata circa 200 anni fa

L'Atlantide italiana

L'Atlantide italiana (Canva-Shutterstock foto) - www.energycue.it

Un’Atlantide tutta Italiana? Si tratta di un’isola misteriosa che conserva con sé misteri secolari e leggende tramandate sino ad oggi

Nelle profondità dell’Oceano Atlantico si nasconderebbe una terra sommersa e perduta, descritta da alcuni come un’isola, da altri come un immenso continente ormai nascosto sotto il livello della grande massa d’acqua.

Stiamo parlando di Atlantide, di cui abbiamo una prima fonte scritta risalente al IV Secolo a.C.. Le opere sono i dialoghi Timeo e Crizia e il loro autore, il celebre filosofo greco Platone, colloca la civiltà e il suo territorio in uno specifico punto del mappamondo.

La potente civiltà atlantiana avrebbe fatto base oltre le Colonne d’Ercole, termine con cui veniva indicato il tratto di mare, dove proprio l’Oceano Atlantico aveva inizio, situato superando lo stretto di Gibilterra; un territorio in merito al quale non si avevano notizie alcune all’epoca degli antichi greci e che rappresentava l‘assoluto ignoto.

Il mito vuole che questa civiltà fosse tra le più potenti e civilmente, ma anche tecnologicamente, avanzate al mondo e che fosse stata punita dagli dèi, facendola sprofondare in appena un giorno, dopo aver tentato di sfidare gli stessi.

Un’affascinante leggenda

L’Isola Ferdinandea porta con sé un alone di mistero che la rende particolarmente affascinante. Le sue coordinate esistono e sono chiaramente consultabili (per la cronaca 37°09’498”N, 12°43’07”E), la sua posizione è all’incirca ricercabile a sud della Sicilia, a largo della sua costa, eppure chiunque in quella specifica zona dello Stivale la conosce con un nome semplice ma davvero impattante “l’Isola che non c’è“. Ma di cosa si tratta, in realtà? E perché nonostante tutti la conoscano, non dia quasi mai modo di mostrarsi?

Era il 1831 quando in questa zona si materializzò improvvisamente un lembo di terra, con una superficie successivamente stimata pari a circa 4 km quadri, capace di raggiungere un’altezza di 65 metri sopra il livello del mare. Ormai quasi 200 anni fa, eppure si tratta di una delle più grandi apparizioni che siano avvenute in epoca “recente”: questo perché l’Isola Ferdinandea rappresenta la sommità di un vulcano totalmente sommerso, sito dunque sotto il livello del mare, costituita da materiale vulcanico (nello specifico si tratta di tefrite) che subendo il moto ondoso del Mar Mediterraneo è soggetta alla corrosione, scomparendo nel giro di mesi o settimane dalla sua comparsa.

Dipinto dell'Isola Ferdinandea
Dipinto dell’Isola Ferdinandea (Camillo De Vito foto) – www.energycue.it

Un enigma (apparentemente) senza fine

Il dubbio, però, perdura e il mistero si infittisce: una volta compreso come mai questa scompaia, resta da comprendere il motivo che la porti, periodicamente, a riemergere, come se provenisse dal nulla. Anche in questo caso la causa è da ricondurre a motivi strettamente correlati alla geologia e alla vulcanologia. Infatti, le eruzioni vulcaniche che avvengono sotto il livello del mare producono un accumulo improvviso di materiale, per l’appunto, di origine vulcanica che porta alla nuova formazione del cono, fino ad un vero e proprio capolino sull’acqua.

L’Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia ha condotto numerosi studi in merito, riuscendo a comprendere come l’Isola Ferdinandea, malgrado l’alone di mistero e di storia che da sempre l’hanno contraddistinta, sia soltanto una delle tante cime vulcaniche presenti nella Graham Bank, questa specifica zona del Mediterraneo, a ridosso della Sicilia, un complesso vulcanico ribattezzato Empedocle. E anche se la scienza è riuscita a comprendere i meccanismi naturali che si celano dietro queste manifestazioni apparentemente fantastiche, i più appassionati continueranno inevitabilmente ad inquadrare l’area come ricca di misteri e di inspiegabili avvenimenti, come al loro tempo già fecero due fini penne quali Jules Verne e il siciliano Andrea Camilleri. Lo scrive Geopop.