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Crema idratante, tieni le mani lontane da questo marchio | È peggio della varechina: gli esperti sono tutti d’accordo

Allarme creme idratanti

Allarme creme idratanti (Canva-Freepik foto) - www.energycue.it

Ogni volta che compri una crema idratante ti rendi conto di aver commesso sempre lo stesso errore? Ecco cosa stai sbagliando a considerare…

Tra gli strumenti ricorrenti e in assoluto più utili scelti da praticamente chiunque per affrontare la propria routine presenziano indubbiamente le creme idratanti, ormai utilizzate con frequenza sempre maggiore, indistintamente tra uomini e donne.

Ciascun consumatore pone ovviamente la propria attenzione su quelle che sono le componenti presenti all’interno di ciascuna crema; è il principale segno della volontà da parte delle persone di compiere scelte più consapevoli, a partire dagli oggetti che si inseriscono nel proprio carrello.

Se una volta erano soltanto l‘odore, la consistenza, l’effetto che la crema rilasciava immediatamente dopo esser stata ad applicata, ad esser presi in considerazione nel merito della scelta, oggi l’orizzonte dei consumatori si è ampliato enormemente.

Nei tempi odierni ad influenzare sulla scelta è anche la presenza di determinate componente, al posto di altre, che possano garantire sicurezza per la propria pelle anche a seguito dell’applicazione, magari strizzando l’occhio a scelte più green, a impatto zero o che non abbiano comportato test su animali, ad esempio.

Cresce l’attenzione da parte di tutti

Per procedere ad una scansione accurata circa le sostanze presenti all’interno delle creme è fondamentale buttare un occhio attento sull‘International Nomenclature of Cosmetic Ingredients, che consiste in un elenco includente tutti gli elementi che possono essere presenti all’interno di prodotti cosmetici di ogni genere: una sorta di guida che ciascun consumatore dovrebbe consultare nell’ambito dell’esecuzione di una scelta maggiormente consapevole e ponderata.

Se si ha la volontà di concentrare la propria scelta su prodotti bio, più sicuri per la pelle e maggiormente rispettosi nei confronti dell’ambiente, è fondamentale conoscere le componenti, in modo da individuarle immediatamente quando si passano in rassegna gli scaffali dei negozi di cosmetici. Ad esempio, la stragrande maggioranza dei prodotti diffusi possiedono silicone al loro interno: si tratta di un elemento che, se da una parte risulta capace di creare un film protettivo sulla pelle, dall’altro può causare un eccessivo “soffocamento” alla pelle, rendendogli impossibile l’espulsione delle tossine.

Barattolo di crema
Barattolo di crema (Freepik foto) – www.energycue.it

Attenzione a questi elementi

Un discorso simile è applicabile anche ai parabeni, anch’essi molto più presenti di quanto si possa pensare all’interno di creme e prodotti analoghi, che secondo vari studi condotti in merito potrebbero essere associati a disturbi endocrini. Possiamo, poi, menzionare i petrolati, che in quanto derivati del petrolio possiedono una capacità eccessivamente occlusiva, a tal punto da renderli capaci di trattenere l’umidità, così come lo sporco all’interno della pelle. Egualmente comuni sono gli alcool, che sebbene ricopra un ruolo benefico date le sue proprietà antisettiche, può provocare, soprattutto a seguito di un utilizzo frequente e in quantitativi elevati, disidratazione, compromettendo la barriera cutanea, rendendola secca più in fretta ed esponendola ad un maggior rischio di suscettibilità ad infezioni o infiammazioni di vario genere.

Altro tema molto controverso è quello che riguarda i profumi sintetici, che come dicevamo all’inizio rappresentavano, in passato, uno degli aspetti in assoluto più attenzionati, sul quale spesso si andava a basare la scelta finale. L’effetto che un profumo può sortire beneficamente all’olfatto è innegabile, ma soprattutto le persone che possiedono una pelle particolarmente sensibile dovranno necessariamente fare i conti con la potenziale irritazione, insidia sempre dietro l’angolo. A scriverlo è Plantadea.