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Pensione di reversibilità, da oggi spetta a tutta la famiglia | Partner, figli, nipoti ecc: abolito il numero massimo di beneficiari

Pensione di invalidità

Pensione di invalidità (Canva-Depositophotos foto) - www.energycue.it

Rivoluzione totale in vista nel sistema pensionistico nostrano? Le tanto invocate modifiche stanno finalmente per divenire realtà?

All’interno del sistema previdenziale italiano, presenziano una serie di misure volte a garantire un sostegno economico affidabile e concreto nei confronti dei cittadini, siano questi pensionati, lavoratori dipendenti o liberi professionisti.

Ma c’è anche la possibilità per tutti i familiari così detti superstiti di un soggetto (pensionato o lavoratore, dunque) precedentemente beneficiario di una precisa misura previdenziale, ora defunto, di continuare a fruire di un aiuto.

Stiamo parlando della pensione di reversibilità, misura generalmente destinata o ai figli o al/alla coniuge, ma con possibilità che la stessa sia estendibile addirittura ai nipoti dei defunti, a patto che gli stessi dimostrino di rispettare una serie di requisiti.

Gli stessi corrispondono alla necessità di comprovare la vivenza a carico e della situazione dei propri genitori; quanto ne consegue, come è semplice intuire, è una difficoltà palpabile relativa all’accesso di determinati soggetti alla misura.

Chiarimenti necessari

Negli ultimi anni, non a caso, si è assistito alla crescente probabilità di vedere inserite una serie di riforme pensionistiche particolarmente impattanti, seppur sia mancato l’effettivo passaggio di una vera e propria disposizione ufficiale. In merito, le domande e i dubbi perdurano inevitabilmente e bisogna opportunamente spiegare chiaramente quale sia il funzionamento della materia pensionistica e degli aspetti correlati, di fondamentale importanza per comprendere anche la possibilità di beneficiarne.

Come accennato, per accedere ad una prestazione quale la pensione di reversibilità è necessario dimostrare rigorosamente di possedere e rispettare alcuni specifici requisiti, a partire dal tanto discusso Status del Nipote. Tale indicazione dispone che al momento del decesso del nonno o della nonna, il nipote deve essere minorenne, permanentemente inabile al lavoro e a carico del defunto, oppure aver raggiunto la maggiore età, ma risultare ancora studente (con possibilità di fruire della prestazione fino a 21 anni se frequentante scuole superiori o corsi professionali, o 26 anni se frequentante corsi universitari).

Logo dell'INPS
Logo dell’INPS (Depositphotos foto) – www.energycue.it

Ulteriori requisiti a carico

Il medesimo soggetto dovrà anche dimostrarsi rispettante del principio della Vivenza a Carico, che come è agevole sottolineare impone che il nipote sia stato convivente, a carico economico esclusivo, del pensionato o lavoratore passato a miglior vita, lo stesso che, precedentemente la sua dipartita, si occupava di sostentarlo in modo continuativo ed essenziale. Il punto evidenziato quale maggiormente critico, su cui l’INPS si è trovata costretta a spendersi in modo particolare, è quello relativo alla Situazione dei Genitori.

Secondo la stessa, i genitori del nipote devono infatti trovarsi in una condizione di emergenza estrema, che risulti essere accertata e che li vede impossibilitati nel provvedere al sostentamento del figlio. Soltanto per fornire qualche esempio e rendere più comprensibile tale punto, le gravi situazioni possono riferirsi ad uno stato di salute grave, allo stato di detenzione, ma anche ad una situazione di indigenza economica. A riportarlo è ACLI Trentine.