La chiamano “città che muore”, tra i Borghi più Belli d’Italia ma abitarci è un incubo | Da turista sembra un paradiso

Un borgo unico al mondo (ClickAlps foto) - www.energycue.it
Questo borgo sta “perdendo pezzi” di giorno in giorno ed è ormai quasi totalmente spopolato. Ma per i turisti è una chicca imperdibile
L’Italia è ricca di paesi fantasma, ossia di borghi nei quali un tempo prosperava la vita e l’attività, e che si ritrovano oggi, per un motivo o per l’altro, ad essere totalmente disabitanti, contraddistinti dalla presenza unica di animali selvaggi, case fatiscenti e strade arroccate.
Nonostante oggi non ci sia poi molto con cui svagarsi in simili luoghi, gli stessi continuano ad essere sorprendentemente mete frequenti dei viaggiatori, che hanno modo di ricostruire, con soltanto un’occhiata, quello che era il passato storico del luogo e della sua cittadinanza.
I motivi che conducono allo spopolamento di un paese sono prevalentemente correlati a eventi naturali imprevedibili ed incontrastabili da parte degli uomini, su tutti i terremoti (tenendo conto di come la maggior parte dei borghi si localizzino nell’entroterra), ma frane e alluvioni sono comunque da segnalare.
Il boom economico, i cambiamenti che la società vive e l’industrializzazione di intere aree, se possibile, sono ancora più influenti quando si parla di progressiva sparizione dei cittadini da un paese. I giovani, in particolare, vanno alla ricerca di mete che possano fornire loro maggiore stabilità e certezza, oltre che possibilità, dal punto di vista dell’istruzione e lavorativo.
Un passato storico travagliato
La suggestiva località di Civita di Bagnoregio, nel territorio provinciale di Viterbo, Lazio, ha origini antichissime, che vale la pena ricostruire anche per dare il giusto peso all’importanza che questo borgo molto piccolo, ma decisamente incantato, ricopre tutt’oggi. Pare che già tra il IX e il VIII Secolo avanti Cristo (date possibili da attestare grazie a precisi rinvenimenti archeologici) la zona fosse già abitata, ancor prima che gli insediamenti etruschi la rendessero un importante e florido centro, sfruttandone la posizione strategica, ideale per il commercio, nonché l’esigua distanza che la separava dalle più importanti fonti di comunicazione dell’area. La città risultava, infatti, essere molto vasta, estesa per tutto l’altipiano su cui ancora oggi può essere osservata, ma del quale sono soltanto due gli spezzoni ad essere sopravvissuti nel corso dei secoli.
Il borgo di Civita era congiunto direttamente a Bagnoregio, all’epoca noto semplicemente come Rota e possedeva ben cinque porte da cui ottenere l’ingresso verso la località sull’altopiano. Il tremendo terremoto che colpì la Tuscia nel 1695, però, segnò il franamento definitivo della stessa via d’accesso che collegava Rota con Civita, velocizzando lo spopolamento di quest’ultimo, che meno di un secolo più tardi, nel 1764, fu soggetto nuovamente al crollo di ulteriori porzioni del proprio abitato, perdendo il suo status di florido centro del potere militare e del commercio, sino a divenire un borgo che contava poche anime nel suo abitato, ormai quasi totalmente abbandonato.
La florida crescita odierna
Non è un caso che il soprannome con cui la località sia conosciuta, soprattutto nei suoi dintorni, sia “La Città che Muore“: questo termine si ricollega direttamente al disfacimento che la sta riguardando ormai da secoli, rendendola ogni anno sempre più destinata a “scomparire”. Il borgo, nonostante quanto si possa pensare, è più vibrante che mai, soprattutto grazie alla presenza delle migliaia di presenze turistiche che la raggiungono ogni anno.
Che sia per l’aspetto storico o per la meraviglia naturalistica dei calanchi che possono essere osservati intorno all’altopiano, si tratta sicuramente di un elemento decisamente positivo in termini di visibilità del luogo, interessato in maniera sempre più incessante da flussi turistici che provengono addirittura dalla parte opposta del Mondo, come dall’Estremo Oriente. Non è un caso che, secondo informazioni fornite anche dal portale Lazio Nascosto, la meraviglia e l’unicità di Civita di Bagnoregio siano state premiate inserendo la meta nella lista dei Borghi più Belli d’Italia, nonché ad una prestigiosa candidatura come Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO.