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Alzheimer, ma quale perdita della memoria: il primo segnale è un altro | Scopri subito se sei predisposto

Problemi di memoria (Depositphotos foto) - www.energycue.it

Problemi di memoria (Depositphotos foto) - www.energycue.it

Un sintomo poco conosciuto che potrebbe segnalare l’Alzheimer prima della perdita di memoria: ecco cosa osservare.

Capita a tutti di dimenticare dove si sono messe le chiavi o di scordarsi il nome di un attore famoso proprio sul più bello. Sono momenti che fanno parte della vita e che, il più delle volte, non destano preoccupazione. Ma la memoria non è l’unico campanello d’allarme.

Il punto è che non sempre ciò che sembra una semplice distrazione lo è davvero. Alcuni segnali, più sottili e meno conosciuti, potrebbero raccontare qualcosa di più… e di più serio. Negli ultimi tempi, la medicina sta cambiando punto di vista.

Non cerca più solo i sintomi classici, ma si concentra anche su quelli più nascosti, quelli che passano inosservati. Anzi, è proprio da lì che spesso inizia tutto. Il problema è che molte persone non li collegano subito a una malattia neurodegenerativa.

Perché sembrano comportamenti comuni, o legati allo stress, alla stanchezza, al carattere. Insomma, nulla che faccia suonare subito un campanello d’allarme. A volte, si tratta di atteggiamenti che cambiano nel tempo, magari piccole cose ma da non trascurare.

Cosa guardare

Difficile riconoscere tutto questo come qualcosa di importante, no? Però è proprio lì che bisogna iniziare a guardare, perché spesso il corpo – o meglio, il cervello – manda segnali prima ancora che ce ne rendiamo conto.

Ecco perché sempre più medici oggi invitano a non sottovalutare i segnali “deboli”. C’è un crescente interesse verso quei piccoli comportamenti che cambiano piano piano. Non c’entra solo la memoria. Il discorso è molto più ampio e riguarda il modo in cui una persona vive, reagisce, interagisce. E, forse, anche il modo in cui viene capita da chi le sta vicino.

Apatia (Depositphotos foto) - www.energycue.it
Apatia (Depositphotos foto) – www.energycue.it

I primi segnali non sono quelli che immagini

Un aspetto interessante – e sorprendente – è riportato da Fatebenefratelli.it: il punto di partenza della malattia, nella maggior parte dei casi, non è la memoria. Sì, hai letto bene. A tradire l’inizio dell’Alzheimer possono essere cambiamenti d’umore, sbalzi di comportamento o una strana apatia che prima non c’era. Cose che si notano, certo, ma che spesso si liquidano come “è solo una fase”.

Queste variazioni, anche se sembrano leggere, possono anticipare di molto i sintomi cognitivi veri e propri. Il fatto è che non tutti ci fanno caso, o peggio, si abituano a vederle. Ecco perché medici e familiari dovrebbero iniziare a osservare anche il non detto: quegli atteggiamenti che sembrano fuori posto, o quei silenzi inusuali. Potrebbe essere un segnale, magari piccolo, ma importante.