Prestito, da oggi puoi anche non saldarlo | La decisione spetta a te: nessuno ti può più obbligare

Illustrazione di un prestito (Canva FOTO) - energycue.it
C’è una buona notizia che riguarda il mondo dei prestiti. Alcuni di essi si possono non saldare, e nessuno ti può dire nulla.
I prestiti sono strumenti finanziari che permettono di ottenere una somma di denaro oggi con l’impegno di restituirla in futuro, spesso in comode rate mensili. Il prestatore (banca, istituto finanziario) anticipa al richiedente l’importo richiesto, che verrà restituito con un “extra” sotto forma di interessi.
Ci sono molte tipologie di prestiti: quelli personali, che non sono vincolati a un acquisto specifico; i prestiti finalizzati, pensati per comprare un bene o servizio (es. auto, elettrodomestico); e quelli ipotecari, dove l’immobile funge da garanzia.
Due elementi fondamentali da considerare sono il tasso di interesse e la durata. Il tasso (TAN o TAEG) determina quanto “costa” il prestito, mentre la durata incide su quanto si finisce per pagare in totale. Più si allunga il tempo, più interessi si accumulano.
Infine, non bisogna dimenticare la valutazione del merito creditizio (cioè la capacità di rimborsare) e le garanzie richieste. Se il richiedente non è affidabile, il prestatore può richiedere un garante, un’ipoteca o condizioni più stringenti per concedere il prestito.
Quando si parla di debiti
Al solo sentire la parola “prestito” molti pensano subito alle banche, ai contratti con firme in fondo alla pagina e agli interessi che si accumulano mese dopo mese. È normale: il mondo del credito, con le sue regole precise e le sue scadenze, fa parte della vita quotidiana di chiunque. Pagare o non pagare in quel contesto non è un’opzione: c’è sempre un obbligo ben chiaro e spesso anche piuttosto rigido.
Eppure, non tutti i prestiti nascono in un ufficio con un funzionario davanti. Esistono quelli più informali, che si consumano tra le mura di casa, magari tra un caffè e una chiacchierata. Si tratta dei prestiti fra parenti o amici, quei passaggi di denaro che non hanno ricevute né contratti, solo la fiducia reciproca. Ed è proprio qui che le cose si complicano.
Un confine sottile
Come riportato da Brocardi, dal punto di vista giuridico, infatti, la differenza sta tutta nella prova. Se chi presta il denaro non può dimostrare con chiarezza che si trattava di un vero e proprio prestito, allora il rischio è che quella somma venga considerata come una donazione, quindi senza obbligo di restituzione.
È un principio generale del diritto civile: chi chiede l’adempimento di un’obbligazione deve anche provarne l’esistenza. Senza documenti, la parola di uno contro quella dell’altro ha poco peso, e questo porta il più delle volte a dividere famigliari e amici. La legge, in mancanza di prove, tende a dar ragione a chi ha ricevuto i soldi.