È il borgo fantasma più famoso d’Italia | Ci hanno girato dei colossal mondiali: non ci sono abitanti ma solo attori

Le strade del borgo (Depositphotos foto) - www.energycue.it
Un antico e affascinante borgo è diventato una delle location cinematografiche più ambite e richieste al mondo.
Ci sono posti in Italia che sembrano usciti da un altro mondo. Non parliamo di mete famose o città d’arte, ma di quei luoghi sperduti, quasi cancellati dalle mappe, dove la natura ha cominciato a riprendersi ciò che l’uomo aveva costruito. In certi casi, quel silenzio totale, quella quiete quasi irreale, diventano un valore. Anzi, è proprio quel vuoto ad attirare l’occhio di chi cerca qualcosa di unico.
Negli ultimi anni, un certo tipo di turismo — e non solo — ha riscoperto le zone più isolate del Sud. Luoghi che non hanno bisogno di filtri Instagram, perché parlano da soli. Ruderi, strade dissestate, edifici senza tetto… eppure affascinanti, pieni di una bellezza ruvida, autentica. Per chi sa guardare, sono vere opere d’arte a cielo aperto.
Molti di questi paesi, che un tempo pullulavano di vita, oggi sembrano congelati. Si cammina tra le case e si ha la strana sensazione che da un momento all’altro possa uscire qualcuno da una porta, o che risuoni una voce da dietro un muro. E invece nulla. Solo il vento, a volte. È quella sensazione di sospensione che colpisce più di ogni altra cosa.
Alcuni di questi borghi, dopo anni di abbandono, hanno iniziato ad attirare sguardi nuovi. Non quelli di chi cerca casa, certo, ma di chi ha una videocamera in spalla o un copione tra le mani. Il fascino decadente diventa scenografia naturale, e dove prima si raccoglieva il grano ora si girano scene di film. Sì, è successo davvero. E continua a succedere.
Tra colline dimenticate e sogni interrotti
In mezzo a una terra che un tempo era chiamata “del grano”, c’è un piccolo borgo che ormai non ha più abitanti. O meglio, nessuno ci vive più davvero. Gli ultimi se ne sono andati negli anni ’70, dopo che una serie di frane aveva reso tutto troppo rischioso. Prima di allora però, c’era tutto: scuola, treno, addirittura un ospedale. Sembrava destinato a crescere ancora.
Poi, lentamente, è calato il sipario. Le terre redistribuite, l’agricoltura ferma, le case vuote. Ma non completamente dimenticato, no. Qualcuno ha cominciato a tornarci, per motivi del tutto diversi. Quell’aria sospesa, quella struttura rimasta intatta nel tempo, ha iniziato ad attirare l’attenzione di chi cercava location fuori dal comune. Ed è così che tutto ha preso una nuova piega.
Ciak, si gira… in mezzo al nulla
Parliamo di Craco, in Basilicata. Un borgo ormai disabitato che però negli ultimi decenni è diventato una star del cinema, anche a livello internazionale. Il paesaggio surreale, la posizione su un’altura e quell’atmosfera da mondo perduto hanno convinto registi come Mel Gibson (sì, proprio lui) o Francesco Rosi a girare qui parti dei loro film.
Tra i titoli più famosi ci sono “La Lupa” di Alberto Lattuada, “King David” di Bruce Beresford, “La Passione di Cristo” di Gibson e “Basilicata Coast to Coast” di Rocco Papaleo. E oggi Craco è più viva che mai, anche se non ci abita nessuno. Anzi, proprio per questo riesce a lasciare a bocca aperta chi ci mette piede. Come raccontato da Turistacurioso.it, da “paese del grano” si è trasformata in un set permanente, perfetto per chi cerca un po’ di magia… senza effetti speciali.