Taglio dell’Irpef, terremoto Tredicesima | Cambiano gli importi a dicembre: sorpresa inaspettata per i lavoratori italiani
Modello 730 e soldi (Depositphotos foto) - www.energycue.it
Revisione fiscale con possibili novità per stipendi e tredicesime, tra attese, ipotesi e cambiamenti in arrivo.
Negli ultimi tempi si parla sempre più spesso di tasse e stipendi, due temi che – diciamocelo – toccano tutti da vicino. Tra bollette, inflazione e rincari vari, l’idea di un alleggerimento fiscale fa gola a molti. Il governo sta valutando diverse opzioni, ma per ora l’unica certezza è che ogni piccolo ritocco sulle imposte può avere effetti enormi su chi lavora e su chi va in pensione.
C’è poi tutto il discorso della sostenibilità economica, che torna puntuale come un orologio svizzero. Con i conti dello Stato già sotto pressione, ogni taglio deve essere pensato bene, per evitare di dare da una parte e togliere dall’altra.
Gli esperti parlano di un “gioco d’equilibrio” tra stimolare i consumi e non sforare il bilancio. Il margine di manovra non è enorme, ma l’obiettivo politico è chiaro. E poi arriva dicembre, il mese delle tredicesime e dei premi di fine anno.
Periodo attesissimo, perché segna non solo la chiusura dell’anno lavorativo, ma anche una specie di “termometro” del potere d’acquisto reale. Ogni volta che si parla di modifiche fiscali, è proprio lì che si guarda: a quanto realmente rimane nelle buste paga sotto l’albero.
Uno scenario in evoluzione tra aliquote e detrazioni
Come riporta Leggo, il governo di Giorgia Meloni starebbe preparando un taglio dell’Irpef per gennaio 2026, concentrato sullo scaglione di reddito tra 28 e 50 mila euro. Tradotto: l’aliquota dovrebbe scendere dal 35% al 33%, una misura che costerebbe intorno ai 3 miliardi di euro e riguarderebbe circa 9,5 milioni di persone. Il risparmio, a seconda del reddito, oscillerebbe da poche decine fino a circa 440 euro l’anno.
Attenzione però: non tutti ne beneficerebbero allo stesso modo. L’idea, pare, è quella di bloccare il vantaggio per chi guadagna sopra i 150 o 200 mila euro, in modo che lo sconto fiscale resti concentrato su chi ne ha davvero bisogno. Una sorta di “correzione sociale” che permetterebbe anche di tenere a bada l’impatto sui conti pubblici. E non finisce qui.

La possibile situazione di dicembre
Ma la parte più interessante arriva proprio sul finale: nel pacchetto di proposte ci sarebbe anche la detassazione delle tredicesime. Sì, esatto, quella mensilità extra che tanti aspettano tutto l’anno. L’idea sarebbe di ridurre le tasse non solo sugli stipendi, ma anche sui trattamenti pensionistici, dando una piccola spinta al potere d’acquisto sotto Natale. Alcuni partiti, come Forza Italia, vorrebbero estendere il beneficio anche a straordinari e premi di produzione, mentre la Lega spinge per ampliare la flat tax al 15% per i lavoratori autonomi fino a 100 mila euro.
I calcoli dei Consulenti del Lavoro dicono che, anche se il vantaggio per il singolo non supera i 440 euro l’anno, l’impatto per lo Stato sarebbe tutt’altro che trascurabile. Tra le ipotesi, una sorta di sistema “a misura di famiglia”, che tenga conto del numero di figli a carico e renda il tutto più equo. In pratica, meno tasse sì, ma con un occhio alla realtà.
