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Ti senti spesso debole e stanco? Forse stai bevendo troppa acqua | Oltre questa soglia distruggi il tuo corpo

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La stanchezza cronica potrebbe lasciarti senza una spiegazione. Potrebbe esserci lo zampino della tua alimentazione. (Pixabay Foto) - energycue.it

La stanchezza cronica potrebbe lasciarti senza una spiegazione. Potrebbe esserci lo zampino della tua alimentazione.

La stanchezza cronica si manifesta come affaticamento persistente non risolvibile con il riposo. Non è semplice stanchezza, ma una condizione debilitante che compromette la funzionalità quotidiana. I sintomi includono difficoltà cognitive, dolori muscolari e sonno non ristoratore.

La sindrome da fatica cronica, nota anche come encefalomielite mialgica, ha origini complesse. Le ipotesi includono disfunzione neuroimmunitaria, stress ossidativo e alterazioni dell’energia cellulare. Non esiste un biomarcatore unico, e la diagnosi si basa su criteri clinici e esclusione di altre patologie.

Uno dei fattori aggravanti della stanchezza cronica è la compromissione del ritmo circadiano. Il sonno frammentato e non profondo riduce la capacità di recupero. Interventi mirati sulla qualità del sonno, come igiene notturna e regolazione della luce, sono parte integrante di ogni strategia terapeutica efficace.

La stanchezza cronica ha un impatto funzionale alto: limita la capacità lavorativa, sociale e relazionale. I pazienti adottano strategie di adattamento come la gestione dell’energia, la pianificazione delle attività e il monitoraggio dei sintomi. Come evitarlo?

Cosa succede

Le strategie terapeutiche per la stanchezza cronica si basano su modulazione dello stile di vita, supporto farmacologico e interventi neurocomportamentali. Alcuni pazienti rispondono a trattamenti antinfiammatori o integratori mirati al metabolismo energetico.

La ricerca attuale esplora il ruolo del microbiota intestinale, della neuroinfiammazione e della regolazione mitocondriale. Studi clinici in corso mirano a identificare sottotipi biologici per terapie più mirate. La consapevolezza pubblica sta crescendo, ma resta ancora molto da fare per garantire diagnosi tempestive e accesso alle cure. Ecco una causa possibile.

Uomo stanco
Stanchezza sul lavoro (Canva Foto) – energycue.it

Bere troppo fa male

Bere alcol in quantità eccessive ha effetti dannosi su diversi sistemi dell’organismo. Secondo Clinica Nuova Itor, il consumo abituale e prolungato può compromettere il fegato, il sistema nervoso centrale, il cuore e l’apparato digerente. L’alcol agisce come depressore del sistema nervoso, alterando la percezione, la coordinazione e il giudizio. A lungo termine, può causare neuropatie, disturbi cognitivi e dipendenza. Il fegato è l’organo più esposto: l’abuso alcolico può provocare steatosi epatica, epatite alcolica e cirrosi. Anche il cuore risente degli effetti tossici, con aumento del rischio di ipertensione, aritmie e cardiomiopatia dilatativa.

L’apparato digerente può sviluppare gastriti, ulcere e reflusso gastroesofageo. L’alcol interferisce con l’assorbimento di vitamine e minerali. Bere troppo compromette anche la qualità del sonno, altera il metabolismo e favorisce l’aumento di peso. Nei casi più gravi, può portare a danni irreversibili e aumentare il rischio di tumori a fegato, esofago e pancreas. La prevenzione passa da una corretta informazione, da limiti chiari e da un monitoraggio medico. Non è come indicherebbero le voci sul Web: non è l’acqua in sé a fare male, ma l’alcol.