Immortalità, adesso non è più un’utopia | “Miracolo scientifico-tecnologico”: tra pochi anni diventeremo eterni

Scienza e tecnologia insieme (Canva) - energycue.it
Aver paura della morte è tipico dell’essere umano. Eppure, d’ora in poi, pensare di poter vivere per sempre, sta diventando realtà.
Il transumanesimo è un movimento culturale e scientifico, che esplora come la tecnologia possa migliorare le capacità fisiche, cognitive ed emotive, dell’essere umano. Con l’obiettivo, non solo di prolungarne la vita, ma anche di potenziarla, superando i limiti naturali imposti dalla biologia.
Una filosofia che immagina, insomma, un futuro in cui robotica, intelligenza artificiale, nanotecnologia e ingegneria genetica, possano integrare il corpo e la mente, ampliando le possibilità individuali e collettive. Trattandosi di una visione audace, che sfida davvero le idee tradizionali di salute, età e mortalità.
Ciò nonostante, il transumanesimo solleva parecchi interrogativi etici e sociali; ovvero: fino a che punto si può modificare l’uomo, senza fargli perdere la sua identità? E quali rischi comporta l’accesso a tecnologie avanzate, e chi ne determinerà l’uso?
Malgrado le controversie, comunque, il transumanesimo stimola il dibattito su ciò che significa esser umani, e sul ruolo della scienza, nel plasmare il nostro futuro. Essendo un invito a riflettere su opportunità e responsabilità che proprio la tecnologia ci offre.
L’attrazione per l’immortalità
Da secoli, l’idea di vivere per sempre, senza più temere morte e malattie, affascina l’umanità. Per cui filosofi, religioni e autori di fantascienza hanno, infatti, esplorato questo concetto, fra miti e teorie. Sebbene, poi, la possibilità di estendere significativamente la vita umana, potrebbe non appartenere più soltanto all’immaginazione, ma diventare una concreta prospettiva, grazie ai progressi scientifici e tecnologici.
Ray Kurzweil, ingegnere, futurologo, e già dirigente di Google, è uno dei principali sostenitori di quest’ipotesi. Infatti, secondo lui, entro il 2030 gli esseri umani potrebbero raggiungere forme di immortalità, grazie esattamente alla tecnologia. Credibilità, la sua, derivante dall’eccezionale tasso di accuratezza delle previsioni: motivo per cui, circa l’86% delle 147 affermazioni formulate in passato, si son concretizzate, e il suo contributo all’innovazione, valso la prestigiosa “National Medal of Technology“.
La scienza al servizio della vita
Kurzweil, nello specifico, sostiene che i progressi in genetica, nanotecnologia e robotica, applicati proprio all’ingegneria genetica, permetteranno di combattere l’invecchiamento, e prevenire le malattie, prima ancora che si manifestino. Un approccio, questo, del tutto rivoluzionario, e che punta a trasformare radicalmente la medicina; offrendo strumenti per intervenire, al livello molecolare e biologico, aprendo scenari prima impensabili, per la salute umana.
L’idea, quindi, di una vita lunga e sana, smette di esser pura fantasia, così da diventare invece una possibile realtà scientifica. E se le previsioni di Kurzweil dovessero avverarsi, il futuro potrebbe offrirci l’opportunità di vivere realmente più al lungo; in buona salute, e di affrontare la vita con nuove prospettive; liberandoci, in altre parole, dalle paure legate alla malattia e alla morte.