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Pignoramento prima casa, il Fisco non ha più pietà | Milioni di evasori sono stati avvisati: l’ultima sentenza non lascia scampo

Illustrazione di una casa pignorata (canva FOTO) - energycue.it

Illustrazione di una casa pignorata (canva FOTO) - energycue.it

Siamo arrivati ad una svolta, ci sono novità molto interessanti che interessano il pignoramento della casa. Il Fisco si muoverà diversamente!

Il pignoramento è una procedura legale con cui un creditore può recuperare le somme che gli spettano quando un debitore non paga spontaneamente. È, in pratica, l’atto con cui si “blocca” un bene o una parte del reddito per soddisfare un debito.

Può riguardare diversi tipi di beni: dallo stipendio al conto corrente, fino agli immobili o agli oggetti di valore. Tutto dipende da cosa il debitore possiede e da quanto deve.

L’obiettivo non è punire, ma garantire che il creditore venga rimborsato nel rispetto delle regole. Per questo il pignoramento avviene sempre sotto controllo dell’autorità giudiziaria.

In Italia è una misura estrema, applicata solo dopo diversi tentativi di recupero volontario. Ma una volta avviata, diventa difficile da fermare: è il segnale che la fase amichevole del debito è ormai finita.

Una situazione in evoluzione

Per molto tempo si è creduto che la “prima casa” fosse intoccabile, una sorta di rifugio protetto anche di fronte ai debiti con lo Stato. Un principio che, per molti contribuenti, rappresentava una certezza. Eppure, una recente sentenza ha cambiato le carte in tavola, chiarendo che questa tutela non è assoluta. La Corte di Cassazione ha infatti stabilito che, in determinati casi, anche l’abitazione principale può finire sotto sequestro.

Si tratta di un tema delicato, che tocca da vicino il confine tra diritto alla casa e necessità di giustizia fiscale. Il provvedimento non riguarda chi semplicemente ha difficoltà economiche, ma chi viene accusato di reati tributari, ossia di aver evaso le tasse in modo rilevante. In altre parole, se l’immobile risulta essere frutto o strumento di un reato fiscale, può essere soggetto a sequestro preventivo.

Illustrazione di una casa in vendita (canva FOTO) - energycue.it
Illustrazione di una casa in vendita (canva FOTO) – energycue.it

Entriamo nel dettaglio!

Come riportato da Brocardi, la decisione arriva con la sentenza n. 34484 del 22 ottobre 2025, con cui la Corte di Cassazione ha confermato la legittimità del sequestro preventivo di beni mobili e immobili, anche della prima casa, quando si tratta di reati legati all’evasione fiscale. I giudici hanno chiarito che il limite previsto dall’articolo 76, comma 1, lettera a) del D.P.R. 602/1973, quello che impedisce l’espropriazione dell’unico immobile di proprietà, vale solo nei confronti dell’Erario per debiti tributari.

In sostanza, la legge non protegge genericamente la “prima casa”, ma solo l’unico immobile di proprietà del debitore, un concetto più ristretto e preciso. Questo significa che se l’abitazione è legata, direttamente o indirettamente, a somme ottenute tramite evasione fiscale, potrà essere sequestrata.