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Riscaldamenti, in arrivo una valanga di multe | È scattato il nuovo divieto: molti italiani ancora non lo sanno

Riscaldamento domestico

Il riscaldamento domestico è una soluzione semplice, ma per alcuni potrebbe arrivare la multa. Ecco perché. (Pexels Foto) - energycue.it

Il riscaldamento domestico è una soluzione semplice, ma per alcuni potrebbe arrivare la multa. Ecco perché.

In Italia, la stagione termica va da ottobre ad aprile, ma la durata varia in base alla zona climatica. Le soluzioni più diffuse sono i termosifoni a gas, le pompe di calore e le stufe a pellet o legna.

Molte abitazioni utilizzano ancora impianti centralizzati nei condomìni. In questi casi, la gestione del calore è condivisa e regolata da valvole termostatiche. Le famiglie possono regolare la temperatura interna, ma non hanno pieno controllo sull’accensione e spegnimento dell’impianto.

Le case indipendenti o ristrutturate scelgono soluzioni più moderne. Le pompe di calore permettono di riscaldare e raffrescare con un solo impianto. Anche il riscaldamento a pavimento è diffuso, perché garantisce una distribuzione uniforme del calore e migliora l’efficienza energetica.

Le caldaie a condensazione e gli impianti alimentati da fonti rinnovabili riducono le emissioni. In molte regioni italiane sono previsti incentivi per chi sostituisce vecchi impianti con soluzioni più sostenibili. Quali sono le multe previste?

Il riscaldamento in casa

Il riscaldamento domestico è una delle voci di spesa energetica per le famiglie italiane. Secondo ENEA, circa il 70% dei consumi energetici residenziali è legato al riscaldamento. Per questo motivo, è importante scegliere impianti efficienti. Abbassare di un solo grado la temperatura interna può ridurre i consumi fino al 7%.

Evitare di coprire i termosifoni, arieggiare le stanze in modo rapido e chiudere le porte tra ambienti con temperature diverse sono piccoli gesti che fanno la differenza. In alcune regioni, esistono limiti orari e di temperatura per contenere i consumi e ridurre l’inquinamento. Quali sono le multe?

Riscaldamento casa
Il riscaldamento in casa (Canva Foto) – energycue.it

Le nuove norme

Le nuove disposizioni riguardano le stufe e i caminetti domestici. I dispositivi con classe inferiore a 3 stelle non possono più essere utilizzati nelle zone soggette a restrizioni ambientali. Chi ha impianti obsoleti deve provvedere alla sostituzione o alla disattivazione, pena sanzioni fino a 500 euro. È obbligatorio effettuare la manutenzione periodica e conservare la documentazione tecnica per eventuali controlli.

Le regole si applicano anche alla qualità della legna utilizzata. È vietato bruciare materiali trattati, verniciati o umidi. Solo combustibili certificati e con basso contenuto di umidità sono ammessi. Questo serve a limitare le emissioni di polveri sottili e migliorare la qualità dell’aria nei mesi invernali. Chi intende installare nuovi impianti deve scegliere dispositivi certificati con almeno 4 stelle. Sono previsti incentivi per chi sostituisce vecchie stufe con modelli più efficienti. Le nuove norme mirano a promuovere un uso responsabile del riscaldamento a legna, conciliando tradizione e sostenibilità ambientale. La notizia arriva da Ecoblog.