Ultim’ora, gli stipendi tornano a crescere: “150 euro in più al mese” | In Italia è festa grande
Giorgia Meloni (screenshot giorgiameloni Instagram) - www.energycue.it
Accordo raggiunto per il rinnovo del contratto: aumenti in busta paga e nuovi scenari per questo personale.
Da fuori sembra tutto immobile. In realtà, dietro certe porte chiuse, si discute da mesi. Anzi, anni. Incontri su incontri, parole misurate, numeri tirati fuori come carte. Non è roba da prima pagina, di solito. Ma lì dentro si decidono cose che, alla fine, toccano tutti noi.
Non è facile mettere d’accordo così tante voci diverse. C’è chi preme, chi si oppone, chi prova a mediare. Intanto, nel frattempo, fuori da quei tavoli si continua a lavorare. Ogni giorno. Con responsabilità crescenti e stipendi che sembrano sempre un po’ troppo fermi.
Il problema non è nuovo, anzi. È diventato quasi parte dell’arredamento. Si parla, si rimanda, si spera. Ma il tempo passa e la sensazione di essere poco considerati resta. Ecco, diciamo che adesso qualcosa si è mosso.
Dietro questa novità c’è un percorso lungo, pieno di ostacoli e battute d’arresto. Non è arrivata da un giorno all’altro, questa firma. C’è stato da limare, riscrivere, discutere ogni riga. Non tutti sono usciti soddisfatti, è vero. Ma per molti, è un passo avanti che conta.
Cifre che iniziano a cambiare le carte in tavola
Alla fine, la firma è arrivata. Proprio a Roma, all’Aran, dove si è chiuso il contratto per il triennio 2022-2024. Roba importante: parliamo di oltre un milione di persone coinvolte, 850mila solo tra gli insegnanti. Gli aumenti ci sono, e per una volta, non sono simbolici.
Parliamo di 150 euro al mese in più, in media. E con le 13 mensilità, non è poco. Alcuni – tipo i ricercatori o chi ha più anzianità – potranno arrivare anche a 240 euro mensili. Ah, e ci sono anche gli arretrati: in certi casi si toccano i 2.000 euro. Non tutti però applaudono: la Flc Cgil, ad esempio, ha deciso di non firmare. Ma non finisce qui.

Numeri veri e progetti già sul tavolo
La discussione però non si ferma qui. Ora tocca al contratto successivo, quello 2025-2027. I primi numeri circolano già: si parla di 135 euro medi al mese in più, con punte di 142 per i docenti e 104 per il personale Ata.
Come riportato da ANSA, questa settimana è stata decisiva. Con la firma dei contratti della scuola e degli enti locali, si chiude un capitolo per oltre 1,6 milioni di lavoratori pubblici. E si parla di un investimento da 4,1 miliardi. Un passo avanti giunto quindi dopo tanto tempo.
