Articolo a cura di Giuseppe Galati

Recentemente è stato presentato il piano strategico nazionale per il periodo che va dal 2018 al 2022 da parte di Terna. Durante l’evento sono stati presentati gli obiettivi per i futuri 4 anni a venire, tenendo conto delle sfide ambientali e globali che stiamo affrontando quotidianamente. E’ ormai risaputo infatti, che quest’anno è stato annunciato un aumento del 2% nelle emissioni di  a livello globale dopo un triennio stabile e giorno dopo giorno ci troviamo sotto gli occhi gli effetti del cambiamento climatico. La situazione odierna rappresenta una sfida per l’intera umanità, sfida che deve essere combattuta e vinta nella maniera più decisa possibile e a testimoniarlo sono le parole dell’ex segretario dell’ONU (Organizzazione delle nazioni unite) Ban Ki Moon che durante un suo intervento al consiglio disse testualmente:

Non abbiamo un piano B perché non esiste un pianeta B”

 

In questo contesto è chiaro allora che bisogna agire in fretta e in maniera decisa per rispettare gli accordi dello scenario a lungo termine della Road Map Energetica Europea che fissa gli obiettivi al 2050 con un dato chiaro ed esaustivo: riduzione dei livelli delle emissioni a livello globale pari all’80% rispetto gli standard mondiali nel 1990.

Si evince allora che bisogna tenere il passo sia a livello mondiale sia a livello nazionale ed è proprio in questa casella che si inseriscono le società che gestiscono la rete elettrica nazionale come Terna attraverso i piani strategici a breve termine che si vanno ad integrare perfettamente con quelli nazionali a medio termine come la SEN 2017 (Strategia energetica nazionale) che fissa gli obiettivi al 2030.

Terna si pone principalmente 4 obiettivi per il breve periodo che la vedranno ricoprire un ruolo di notevole importanza nella lotta al cambiamento climatico in quanto le reti elettriche saranno in prima linea per loro resilienza ai cambiamenti climatici e ciò sarà dovuto all’impegno delle società che le gestiscono. Per capire il loro ruolo basti pensare ad un semplice esempio che chiarisce tali aspetti:

La transizione alle FER (Fonti di energia rinnovabile) porta con se un radicale cambiamento nella gestione della rete elettrica nazionale che ad oggi è composta principalmente da grandi centri di produzione e moltissimi centri di consumo che sono costituiti da noi utilizzatori. In un futuro molto breve tale struttura della rete non potrà più esistere in quanto una particolarità di tali fonti è proprio quella di non essere programmabili. Se pensiamo ad esempio all’energia solare è chiaro che dobbiamo essere in grado di consumare energia e di immetterla nella rete allo stesso tempo instaurando quindi un flusso bidirezionale che deve essere supportato.

E’ dato che è proprio questo uno degli obiettivi di Terna, andiamo a vedere più nello specifico quali sono i piani della società per il quadriennio.

Si parte ovviamente dall’Energia accessibile pulita: Si punta, infatti, ad un aumento generale della quota di energia consumata prodotta dalle rinnovabili, nello specifico un aumento di 20 GW entro il 2020 fino ad arrivare ai 30 GW nel 2025 oltre ai 29 GW attuali al fine di rientrare nei compiti previsti dalla SEN.

Di seguito possiamo notare l’importanza crescente delle fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica, importanza dunque, destinata a crescere:

Enerdata – Global Energy & CO2 data (2018)

Il piano prosegue con l’Innovazione industriale di settore ed infrastrutture atta a migliorare la rete per renderla pronta a gestire la bidirezionalità dei flussi di energia elettrica in un sistema di reti che diventerà sempre più complesso con carichi distribuiti e intensificati. A fronte di questo, andiamo a vedere un po di numeri: gli investimenti di Terna nei 4 anni considerati saranno pari a circa 5,3 miliardi di euro, ovvero circa il 30% in più rispetto al precedente piano quadriennale, suddivisi in:

  • 2,8 miliardi di euro per lo sviluppo della rete nazionale e le interconnessioni con l’estero;
  • 700 milioni di euro relativi al piano di Difesa;
  • 1,9 miliardi di euro per attività di rinnovo e miglioramento della qualità del servizio e dell’efficienza.

In particolare è interessante sottolineare come circa il 70% di tali investimenti sarà sostenibile in quanto risolverà le congestioni, migliorerà la qualità del servizio, nonché l’impatto ambientale e visivo.

  • Le attività internazionali saranno dedicate a rafforzare il ruolo Italiano come Hub energetico nel Mediterraneo, tali azioni metteranno l’Italia al centro del sistema nord continentale, balcanico ed euro mediterraneo con l’obiettivo di facilitare lo scambio di energia con l’estero. In particolare si evince la volontà di potenziare il collegamento con Francia e Montenegro con nuove linee che saranno ultimate entro la fine del 2019 e l’avvio dei lavori per il progetto SA.CO.I.3 ovvero un collegamento tra Sardegna, Corsica e la nostra penisola.

Non solo attività internazionali nei piani di Terna che guarda anche le linee nazionali per costruire un piano a lungo raggio al fine di potenziare ed assumere un ruolo sempre più importante nel progetto di decarbonizzazione ambientale. A tal proposito si nota la volontà di accrescere la capacità di scambio tra le diverse zone della nostra penisola con la progettazione di linee sottomarine nella Laguna Veneta, tra Capri e Sorrento e tra l’Isola d’Elba e Continente. Unito a ciò si progetta anche lo sviluppo di nuovi elettrodotti lungo tutta la penisola.

E’ evidente quindi l’intento positivo e la forte volontà da parte di Terna di essere al centro del prossimo quadriennio ma ovviamente il percorso non è semplice e avrà bisogno dell’aiuto di tutti i soggetti interessati al mondo energetico e degli stakeholders in quanto è importante avere un’ottima gestione dei flussi di energia ma è altrettanto importante accompagnare tale gestione con una produzione sostenibile dell’energia dove le energie rinnovabili devono avere un ruolo fondamentale per il futuro.

Redazione

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