Energy mix

La più sottile lamina d’oro esistente: come e a quale scopo?

Un gruppo di ricercatori dell’Università di Leeds è riuscito nella creazione di una “lamina” d’oro dallo spessore di soli 0,47 nanometri. Questo spessore, per dare un ordine di grandezza, è circa 200.000 volte minore di quello di un capello umano.

I ricercatori sono stati spinti a questa impresa dalla crescente importanza che rivestono i nanomateriali 2D (come il grafene) per le loro applicazioni nei settori dell’elettronica e della meccanica, grazie alle loro proprietà di superficie. Questi nanomateriali 2D a base metallica, inoltre, sono di importanza cruciale per applicazioni di catalisi, ad esempio, perché la loro natura ultrasottile garantisce un elevatissimo rapporto area su volume. Questo garantisce l’abbondanza di siti cataliticamente attivi e la loro facile accessibilità.

Processo di produzione

Per la produzione di questo nanomateriale è stata inizialmente preparata una soluzione acquosa di HAuCL4 (acido cloroaurico) e Na3C6H5O7 (citrato di sodio). Questa è stata aggiunta ad una soluzione acquosa di Methyl Orange. La soluzione ottenuta è stata mantenuta a temperatura costante per 12 ore e i prodotti di reazione sono stati recuperati tramite centrifuga.

Le analisi TEM (microscopio elettronico a trasmissione) hanno mostrato la formazione di una nanostruttura 2D con una forma ad “alga marina”. L’analisi di diverse nanostrutture dimostra inoltre che queste hanno una dimensione frattale simile tra di loro, con valori nel range che varia tra 1.69 e 1.78.

https://doi.org/10.1002/advs.201900911

L’analisi XRD mostra un picco dominante a 38,2 °, rivelando i cristalli d’oro a facce centrate orientati a <111> come principali costituenti della nanostruttura.

Possibili applicazioni dell’oro

Le nanostrutture d’oro create mostrano prestazioni catalitiche spiccate verso la riduzione del 4-nitrofenolo (un composto fenolico nocivo) e la decomposizione di H2O2. È stato anche dimostrato che queste nanolamine possono essere facilmente sfruttate nei sistemi sensoristici che imitano le perossidasi (enzimi che catalizzano reazioni nella forma ROOR’ + elettrone donatore (2 e-) + 2H+ ⇌ ROH + R’OH), ad esempio per il rilevamento colorimetrico di H2O2.

wikipedia.org
Rosario Tolomeo

Laureato in Ingegneria Chimica. Ingegnere abilitato dal 2018. Ingegnere di processo e consulente prima, Ph.D. Student in Industrial Engineering, presso l’Università degli Studi di Salerno, su veicoli elettrici e batterie al litio ora. Autore su #EnergyCuE da Maggio 2019. Appassionato di tecnologia, scienza, Giappone, energia e sostenibilità a tutto tondo.

Recent Posts

Pressione alta, il migliore alleato è proprio l’acqua | Devi berla in questo preciso modo: efficacia garantita

Bere acqua è l'abitudine migliore, e più salutare, che si possa instaurare. Così da vivere…

29 minuti ago

Chiamata telefonica, non pronunciare mai questa parola | Finisci in un guaio gravissimo: ti pentirai per tutta la vita

Una semplice telefonata può trasformarsi in un incubo: attenzione a una parola che può scatenare…

2 ore ago

È la città più calda d’Italia | Qui vai a maniche corte anche d’inverno: si trova proprio in questa regione

Ci sono città in cui l'estate non finisce mai. In questa regione si sta a…

5 ore ago

730, l’Agenzia delle Entrate dà il via alle sanzioni | 258€ per colpa di questo errore: è più comune di quanto immagini

Un errore banale nel modello 730 può costarti caro: l’Agenzia delle Entrate ora fa sul…

7 ore ago

Pensione anticipata? Si, ma solo se fai questo lavoro | Pubblicata la lista dei più fortunati

La pensione anticipata ti spetta di diritto se fai questo lavoro. Ecco quali sono le…

17 ore ago

Pulizia forno, se non premi questo tasto è tutto inutile | Ecco dove si trova: addio incrostazioni in un lampo

I forni si possono pulire, ma con lo sporco ostinato è tutto più difficile. Una…

21 ore ago