credits: iter.org
Secondo quanto riportato da ANSA, è stato completato l’edificio destinato ad accogliere il reattore sperimentale Iter per la fusione nucleare. “Le opere civili sono state ultimate e con il nuovo anno si passerà alla fase di montaggio della macchina”. É ciò che ha detto il capo del dipartimento di Ingegneria di Iter, Sergio Orlandi.
#EnergyCuE vi ha già parlato del progetto ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor), esperimento internazionale, in costruzione nel sud della Francia, con lo scopo di verificare gli aspetti di fisica e tecnologia alla base di un possibile reattore nucleare a fusione.
Secondo Orlandi, nel 2025 sarà possibile avere il primo plasma.Ciò vale a dire che la macchina si accenderà per cominciare la fase di collaudo e poi quella sperimentale. La scienza della fusione del ventesimo secolo ha identificato la reazione di fusione più efficiente in laboratorio come reazione tra due isotopi di idrogeno, il deuterio e il trizio. Per ottenere la fusione in un laboratorio devono essere soddisfatte tre condizioni: temperatura molto elevata (dell’ordine delle centinaia di milioni di gradi celsius); sufficiente densità di particelle plasmatiche (per aumentare la probabilità che si verifichino collisioni); e tempo di confinamento sufficiente (per trattenere il plasma, che ha una propensione ad espandersi, entro un volume definito). A temperature estreme, gli elettroni sono separati dai nuclei e un gas diventa un plasma, spesso indicato come il quarto stato della materia. In un dispositivo tokamak, vengono utilizzati potenti campi magnetici per confinare e controllare il plasma.
“D’ora in poi non resta che assemblare i componenti della macchina e il prossimo obiettivo è fissato alla fine del 2025, quando si inizierà ad accendere il sole all’interno della ciambella“, ha osservato il responsabile della divisione Tecnologie della fusione dell’Enea, Giuseppe Mazzitelli. “Adesso – ha aggiunto – inizia la sperimentazione tecnico-scientifica tesa a dimostrare che è possibile produrre l’energia dalla fusione”. L’obiettivo iniziale è produrre una quantità di energia pari a 10 volte quella investita. In futuro si potrebbe salire a una resa superiore di 30-40 volte a quella iniziale. Sarà la macchina a rivelare le sue potenzialità: “è il banco di prova di questa energia del domani”.
Sul sito di ITER è possibile vedere la galleria di foto che documentano le fasi della costruzione.
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