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Tra gli obiettivi di sviluppo principali del programma Horizon Europe, successore di Horizon 2020, c’è la realizzazione di smart cities tramite il progressivo spiegamento di distretti energetici. Questi fanno parte di una visione globale di urbanizzazione sostenibile. In questo senso, toccano numerose aree come quella tecnologica, sociale, economica e normativa. I Positive Energy District.
In generale, un distretto energetico positivo ha zero emissioni di CO2 ed è autosufficiente. In più, diventa positivo quando ha la capacità di produrre energia in eccesso tramite fonti rinnovabili e, quindi, di cederla alla rete.
Nel particolare, il distretto energetico ha come intenzione ultima quella di portare valore aggiunto ai cittadini tramite l’aumento di efficienza energetica e la diminuzione di emissioni nocive. Questi obbiettivi sono raggiunti attraverso l’unione di produzione e consumo di energia sostenibile, mobilità e ambiente costruito green.
All’interno del Positive Energy District (PED) vi è un‘integrazione armoniosa tra:
La ricerca di un equilibrio tra produzione di energia locale, efficienza energetica e flessibilità energetica è l’obbiettivo trainante di ogni PED delineato da tre principi guida a beneficio del cittadino:
All’interno del programma Horizon 2020 è presente un percorso dedicato, Urban Europe, al supporto dello sviluppo e della diffusione dei distretti energetici.
In un contesto di urbanizzazione sostenibile, è prevista la realizzazione di 100 distretti ad energia positiva per il 2025. Questi includono sia aree di nuova costruzione sia la riqualificazione e l’upgrade di zone edilizie esistenti.
Un esempio pioniere di best practice è il complesso HIKARI a Lione, Francia, commissionato nel 2015. Questo consiste in appartamenti, negozi ed uffici per un totale di 12.300 m2. Esso adopera un energy mix di solare, geotermico e cogenerazione per l’approvvigionamento elettrico e per le soluzioni heat and cooling. Nei suoi primi 18 mesi di attività, HIKARI ha avuto una generazione positiva di energia pari a 2 kWh/m2/yr.
Nel loro insieme, i Positive Energy District hanno la possibilità di offrire servizi di flessibilità alla rete, come la regolazione di frequenza, rientrando in uno schema più ampio come quello delle comunità energetiche presenti nel Decreto Milleproroghe.
Infatti, le metropoli e le città sono attraggono un numero sempre più grande di persone e, di conseguenza, sono in continua espansione. Affinché la transizione energetica avvenga, è necessaria un’attenta pianificazione dello sviluppo urbano partendo da concetti virtuosi come quello dei distretti energetici.
Articolo a cura di Giulio Italo RODIO
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