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Riscaldamento globale: fino a 2,3 milioni di morti in Europa entro fine secolo

Il riscaldamento globale continuerà a mietere vittime. Alcuni studi affermano che entro la fine del secolo saranno milioni.

ormai stiamo incominciando a capire e a convivere, purtroppo, con gli effetti dei cambiamenti climatici. L’impatto, come ben sapete, non è legato solo all’ambiente ma anche alla nostra saluta. Infatti, l’impatto del riscaldamento globale sulla mortalità legata al caldo in Europa è un tema molto caldo, e si stima che le vittime saranno milioni.

I dati sono stati pubblicato su Nature Medicine, e lo studio mette in luce alcuni dati allarmanti. In particolare, vogliamo concentrarci su tre paesi che sembrano destinati a subire gli effetti più devastanti: Italia, Spagna e Grecia.

Secondo le proiezioni, potremmo vedere oltre 2,3 milioni di morti per caldo eccessivo entro la fine del secolo! È pazzesco pensare a quante vite potrebbero essere messe a rischio, specialmente nelle regioni del Mediterraneo, dove il caldo sta diventando sempre più insopportabile. 

Nel nostro viaggio attraverso questi dati, scopriremo quali città e regioni sono più vulnerabili e perché. E fidatevi, ci sono alcune sorprese. Le città italiane, ad esempio, sono in prima linea in questa battaglia.

I rischi nell’Europa Meridionale

Dunque, partiamo dalle proiezioni di mortalità. Le statistiche parlano chiaro: si prevede che oltre 2,3 milioni di persone in Europa potrebbero morire a causa delle temperature estreme entro il 2099. L’Italia, la Spagna e la Grecia sono tra i paesi che subiranno il colpo più forte. Parlando dell’Italia, le cose non sembrano affatto rosee. Si stima che i decessi aumenteranno del 16% rispetto alla media dell’Europa meridionale nella prima metà del secolo. E la situazione si aggraverà ulteriormente: si prevedono incrementi del 11% tra il 2050 e il 2100. Ma quali sono le città italiane più a rischio?

Roma, per esempio sarà una delle più colpite con quasi 148.000 morti. A seguire abbiamo Napoli, Milano e poi Genova. Se ci spostiamo verso le zone meno colpite, troviamo la Scandinavia e il Regno Unito, dove si prevede una riduzione dei decessi legati al freddo. Insomma, una “buona notizia”, ma non basta a compensare l’aumento dei decessi per caldo. Per esempio, l’Irlanda potrebbe vedere una riduzione della mortalità legata alle temperature di 15 ogni 100.000 persone entro la fine del secolo. Il problema rimane il Mediterraneo, che sta diventando un vero e proprio hotspot climatico! Questo angolo del mondo si sta riscaldando più rapidamente rispetto al resto del pianeta.

Illustrazione di un allagamento in una città (Depositphotos FOTO) – www.energycue.it

Gli scenari futuri

Ora, parliamo di cosa possiamo fare. Pierre Masselot, l’autore principale dello studio, ha dichiarato che è urgente mitigare i cambiamenti climatici e adattarsi all’aumento del calore, specialmente nel Mediterraneo. E la cosa triste è che anche se riducessimo drasticamente le emissioni e ci adattassimo, ci sarà un aumento netto dei decessi legati al caldo. Lo studio ha considerato vari scenari futuri, simulando aumenti di temperatura da 1,5°C a 4°C. Le strategie di adattamento potrebbero ridurre il rischio di mortalità per caldo del 10%, 50% e persino 90%. Ma anche negli scenari più ottimistici, dove ci sarebbe una riduzione delle emissioni e un buon adattamento, la mortalità legata al caldo supererà quella legata al freddo.

Inoltre, si prevede un aumento del 49,9% della mortalità legata al caldo rispetto ai livelli storici. In Italia, i valori di mortalità potrebbero arrivare a essere addirittura 4,6 volte superiori alla media europea entro il 2050 e 3 volte più alti entro il 2100. E anche con una riduzione del rischio del 50%, l’aumento delle morti per caldo non verrà compensato. Dobbiamo tenere d’occhio anche gli effetti regionali. Se da un lato l’Europa settentrionale vedrà una diminuzione dei decessi legati al freddo, dall’altro, l’Europa orientale è altamente vulnerabile. Malta, in questo studio, si conferma il paese più colpito, con un aumento del 268,6% dei decessi per caldo entro il 2095.

Mattia Paparo

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