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La rivoluzione delle rinnovabili: celle solari che si riciclano senza perdere efficienza

Un’innovativa tecnologia permette di riciclare completamente le celle solari in perovskite senza perdere efficienza.

Negli ultimi anni, il mondo delle energie rinnovabili ha fatto passi da gigante, con l’urgenza di trovare alternative sostenibili ai combustibili fossili che diventa sempre più pressante. Tra le varie opzioni disponibili, il fotovoltaico è da sempre uno dei candidati migliori per produrre energia pulita, sfruttando la luce del sole senza emissioni nocive. Ma c’è un problema che si trascina da un po’: cosa fare dei pannelli solari quando arrivano a fine vita?

I pannelli in silicio, quelli che si vedono ovunque sui tetti, esistono da oltre trent’anni e oggi stanno iniziando a invecchiare. Il guaio è che non esiste ancora un modo efficace per smaltirli, il che significa che spesso finiscono in discarica, accumulandosi in vere e proprie montagne di rifiuti elettronici. Questo non solo è un problema ambientale enorme, ma mina anche la sostenibilità di questa tecnologia che, ironicamente, dovrebbe aiutarci a ridurre il nostro impatto sul pianeta.

Per risolvere questa situazione, gli esperti stanno lavorando a soluzioni più innovative e sostenibili. Una delle strade più promettenti porta alle celle solari in perovskite, una tecnologia emergente che ha tutte le carte in regola per diventare il futuro del fotovoltaico. Sono leggere, flessibili e addirittura trasparenti, il che significa che potrebbero essere integrate su vetri, facciate degli edifici e altre superfici in modo molto più versatile rispetto ai classici pannelli. E non è solo una questione di design: le celle in perovskite riescono a convertire fino al 25% della luce solare in energia, un valore paragonabile a quello dei pannelli in silicio.

C’è però un intoppo. Rispetto a quelle in silicio, le celle in perovskite durano di meno e contengono piccole quantità di piombo, che vanno gestite con attenzione per evitare problemi ambientali. Quindi, se vogliamo puntare su questa tecnologia, serve un sistema di riciclo efficiente e sicuro che permetta di riutilizzare i materiali senza perdere prestazioni.

Un metodo innovativo per il riciclo delle celle solari

E qui entra in gioco una scoperta che potrebbe cambiare tutto. Un team di ricercatori della Linköping University ha sviluppato un metodo che permette di riciclare completamente le celle in perovskite senza bisogno di solventi tossici. Fino ad ora, il processo di smontaggio di queste celle utilizzava il dimetilformammide, una sostanza presente anche in alcune vernici e nota per essere dannosa per l’uomo e l’ambiente. Ma gli studiosi svedesi hanno trovato una soluzione molto più pulita: usare semplicemente acqua.

La vera rivoluzione, però, è un’altra: questa nuova tecnica permette di recuperare e riutilizzare tutti i componenti – dal vetro di copertura agli elettrodi, fino agli strati di perovskite – senza che le celle riciclate perdano un briciolo di efficienza. In pratica, è come se potessero rinascere infinite volte, evitando di finire in discarica e rendendo il fotovoltaico ancora più sostenibile.

Esperimenti sulla perovskite (Thor Balkhed foto) – www.energycue.it

Verso un’applicazione su scala industriale

Ora la sfida è portare questa tecnologia fuori dai laboratori e renderla applicabile su larga scala. Se questo metodo di riciclo venisse integrato nei processi industriali, le celle in perovskite potrebbero davvero diventare una soluzione circolare e a impatto ridotto, evitando il problema dei rifiuti elettronici.

Considerando che nei prossimi anni la domanda di energia è destinata a schizzare alle stelle – tra intelligenza artificiale, veicoli elettrici e digitalizzazione – avere a disposizione fonti rinnovabili efficienti e facilmente riciclabili potrebbe fare la differenza nella lotta contro il cambiamento climatico.

Furio Lucchesi

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