Lavoro nero, da oggi diventa ‘legale’ | Pensione concessa senza contributi: fino all’anno scorso sembrava impensabile

INPS (Canva foto) - www.energycue.it
Il lavoro in nero ora si può riscattare per la pensione: la svolta epocale in Italia, scopri tutti i dettagli.
Il lavoro nero è una realtà che in Italia riguarda ancora tantissime persone. Camerieri, operai, collaboratori domestici, lavoratori nell’agricoltura e nell’edilizia: in molti svolgono il proprio mestiere senza un contratto regolare, senza contributi versati e, di conseguenza, senza alcuna tutela. Il problema non è solo lo stipendio, spesso più basso della media, ma anche il fatto che questi anni di lavoro non esistono ufficialmente.
Chi lavora senza contratto non ha diritto a malattia, ferie pagate o altre protezioni. Ma il vero dramma arriva più tardi, quando ci si rende conto che tutto quel tempo passato a lavorare non conta nulla per la pensione. Niente contributi, niente assegno previdenziale, niente possibilità di smettere di lavorare quando si arriva a una certa età. Per tanti, questo significa trovarsi senza un futuro certo, senza alcuna sicurezza economica.
Fino a oggi, recuperare quegli anni era quasi impossibile. Servivano denunce, processi, lunghe battaglie legali, spesso senza garanzia di successo. Molti lavoratori hanno preferito non esporsi, per paura di perdere il posto o semplicemente perché non avevano prove per dimostrare il lavoro svolto. Per anni, la domanda è sempre stata la stessa: “Quegli anni di fatica valgono davvero zero?”.
Adesso, però, qualcosa cambia: con una nuova legge è possibile riscattare gli anni di lavoro in nero e farli contare per la pensione.
Come funziona il riscatto del lavoro in nero
Grazie al Decreto Lavoro, entrato in vigore alla fine del 2024, chi ha lavorato in nero può finalmente riscattare quegli anni e recuperarli ai fini pensionistici. La norma, contenuta nell’articolo 30 della legge 203/2024, è stata spiegata nei dettagli in una circolare dell’Inps.
Chi può fare richiesta? Il lavoratore stesso o, nel caso sia già pensionato o deceduto, i suoi eredi. Ma per ottenere il riconoscimento bisogna dimostrare che il lavoro c’è stato davvero. Le prove possono essere di vario tipo: buste paga, lettere di assunzione e licenziamento, testimonianze di colleghi o clienti. Se non si hanno documenti, si può anche fare una dichiarazione giurata.

Quanto costa riscattare gli anni di lavoro in nero
Recuperare gli anni di lavoro in nero non è gratuito. Il riscatto ha un costo, che dipende da diversi fattori, come la durata del periodo da riscattare e l’aliquota contributiva attuale. Secondo i calcoli riportati da ItaliaOggi, per chi ha un reddito di 30.000 euro annui, riscattare un anno costa circa 9.900 euro, con una detrazione fiscale di 2.574 euro. Se il reddito sale a 50.000 euro annui, il costo aumenta a 16.500 euro.
Come riporta Il Sussidiario, la procedura è attiva dal 12 gennaio 2025 e si può avviare direttamente online sul portale Inps, accedendo con Spid o CIE, oppure rivolgendosi agli intermediari dell’istituto o al numero verde. Una misura che potrebbe cambiare la vita di molte persone, permettendo loro di recuperare anni di lavoro “invisibili” e di garantirsi finalmente una pensione più dignitosa.