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Pensione di reversibilità, l’INPS potenzia l’assegno | Devi soltanto fare richiesta: non possono dirti di no

Illustrazione di una pensione (Pixabay FOTO) - www.energycue.it

Illustrazione di una pensione (Pixabay FOTO) - www.energycue.it

Arrivano buone notizie per quanto riguarda la pensione di reversibilità. L’INPS darà un aiuto un po’ più concreto.

La pensione di reversibilità è un sostegno economico che viene erogato ai familiari di un pensionato deceduto. Di solito, il coniuge superstite ne ha diritto, ma in alcuni casi può spettare anche ai figli, ai genitori o ai fratelli, se rispettano certi requisiti.

L’importo della pensione dipende dalla situazione familiare. Il coniuge riceve una percentuale della pensione del defunto, che può variare in base alla presenza di altri beneficiari, come figli minorenni o disabili.

Per ottenerla, bisogna fare domanda all’INPS e dimostrare di avere i requisiti richiesti. È importante muoversi in tempo, perché ci sono scadenze da rispettare per non perdere il diritto agli arretrati.

Anche se è un aiuto prezioso, la reversibilità può subire tagli in base al reddito del coniuge superstite. Quindi, è sempre bene informarsi e fare due conti per capire quanto spetterà effettivamente.

Un assegno “potenziato”

Sai quanti soldi finiscono nelle casse dell’INPS semplicemente perché nessuno li richiede? Un sacco. Parliamo dei cosiddetti “diritti inespressi”, ossia tutte quelle somme che spetterebbero ai pensionati, ma che rimangono bloccate perché nessuno si prende la briga di presentare la domanda. E questo succede per tanti motivi: scarsa informazione, poca dimestichezza con la burocrazia, o semplicemente perché nessuno sa che certe cose si possono chiedere.

Uno degli esempi più clamorosi è l’assegno di vedovanza. Sì, perché se sei vedovo/a e anche invalido, potresti ottenere un aumento sulla pensione di reversibilità. E la parte più interessante? Se non l’hai mai chiesto, potresti recuperare fino a 5 anni di arretrati. 

Illustrazione di alcuni spicci sulla pensione (Pixabay FOTO) - www.energycue.it
Illustrazione di alcuni spicci sulla pensione (Pixabay FOTO) – www.energycue.it

Chi ne ha diritto e come fare domanda

Ok, arriviamo al dunque: chi può richiedere l’assegno di vedovanza? Non basta essere vedovi. Bisogna anche essere invalidi al 100% e inabili al lavoro. Se poi c’è anche l’indennità di accompagnamento, meglio ancora. E c’è un altro dettaglio: il coniuge defunto doveva essere un ex lavoratore dipendente del settore pubblico o privato. Se invece parliamo di artigiani, commercianti o coltivatori diretti, niente da fare.

Se rientri in queste categorie, o conosci qualcuno che potrebbe, allora vale la pena fare un tentativo. La domanda si presenta online sul sito dell’INPS, tramite patronato o con le credenziali SPID, CIE o CNS. Ti servirà qualche documento, tipo il verbale di invalidità, la dichiarazione dei redditi e la data del decesso del coniuge.