Pensione minima, dopo tante lotte ce l’abbiamo fatta | 1000€ al mese per tutti: i contributi non c’entrano nulla

Vittoria sostanziosa per i pensionati (Canva-Depositphotos foto) -www.energycue.it
Novità significativa in riferimento alla pensione minima. I beneficiari possono finalmente esultare. Ecco cosa cambia
La Legge numero 638 dell’11 Novembre 1983 ha disposto l’introduzione delle pensioni minime, riservate prettamente a tutti i soggetti mensilmente beneficiari di pensioni contraddistinte da un importo inferiore rispetto al limite minimo imposto.
Si tratta, dunque, di un’agevolazione volta a fornire un supporto concreto nei confronti delle categorie che risultano essere più fragili, indipendentemente da nazionalità o stato civile, con unanimità per tutti i pensionati.
L’importo stabilito in merito alla pensione minima non è fisso, bensì muta in base al calcolo, effettuato tenendo conto dell’età del soggetto beneficiario, della sua anzianità contributiva e del reddito del proprio nucleo famigliare, tenendo conto anche dell’inflazione.
Tuttavia, se il soggetto non raggiunge i 20 anni di anzianità contributiva richiesti per accedere a tale misura, la pensione di vecchiaia contributiva potrà essere richiesta esclusivamente al compimento dei 71 anni, con impossibilità di ricevere l’integrazione al minimo.
Le ultime modifiche
Per quanto concerne l’anno 2024, il trattamento pensionistico minimo ha raggiunto la soglia dei 614,77 euro, come specificato anche dall’INPS all’interno della circolare 1/2024; nel medesimo documento viene specificato anche come tale cifra sia il risultato della rivalutazione straordinaria delle pensioni, conseguente alla legge di bilancio 2023, che ha prodotto un incremento pari al 2,7%.
Se possiamo affermare che la pensione minima subisce rivalutazioni annuali anche sulla base del tasso d’inflazione, questa stessa percentuale si attesta, per l’anno 2025, sull’1,6%, con possibilità di aumento della soglia minima sino a 9,57 euro, portando la cifra a lievitare sino a 608,18 euro mensilmente percepibili. Ma nel frattempo, ecco arrivare una notizia attesa da molti, che finalmente può far sorridere i beneficiari interessati da tale manovra.
Una decisione sorprendentemente vantaggiosa
Il Ministero degli Esteri, nella figura del ministro Antonio Tajani, ha annunciato, al termine della conferenza stampa che ha visto la presentazione del DEF (Documento di Economia e Finanze), l’impegno del Governo per portare ad un aumento delle pensioni minime: dai correnti 614,77 euro netti, sino a raggiungere i 1000 al mese. Una politica già annunciata nel corso del 2023, con successiva rinuncia da parte dell’Esecutivo per motivi economici, come riportato anche da Brocardi.it. Il 2025 rappresenta, dunque, l’anno di definitiva concretizzazione della misura.
La richiesta relativa alla pensione minima deve avvenire necessariamente inoltrando una domanda all’attenzione dell’INPS, o online, usufruendo della sezione dedicata all’interno del sito INPS, oppure affidandosi ad un patronato. Oltre alla domanda, sarà fondamentale allegare un documento d’identità in corso di validità, il proprio codice fiscale, il proprio certificato di pensione e di stato civile, oltre alla dichiarazione dei redditi propria e del proprio coniuge. Soltanto a completamento di un simile iter l’INPS potrà effettivamente procedere alla verifica e, se i requisiti risulteranno essere totalmente in regola, con l’erogazione pensionistica.